Veneto

Cison di Valmarino: visita al borgo e l’escursione sulla Via dell’Acqua

Se la vedi ti innamori…“. Così recitano i molti cartelli che si incontrano a lato strada quando si varcano i confini della Marca Trevigiana. Facile da spiegare: gli occhi mi si aprono dallo stupore mentre guido l’auto tra le verdi colline di Valdobiaddone, un susseguirsi continuo di vigneti arroccati sulle alture per qualche magica legge della fisica e della natura. Prosegue il nostro viaggio alla scoperta del passato della nostra fantastica regione, il Veneto. Questa volta ci siamo concentrati sulla provincia di Treviso che, con le molte testimonianze delle grandi città murarie e dei piccoli borghi storici, ha davvero molto da offrire agli appassionati di viaggi e di escursioni, ed è sede di alcuni tra i borghi medievali più belli del Veneto e di tutta Italia. Meta di questo martedì di fine Aprile è stato Cison di Valmarino, uno dei borghi più belli d’Italia, per visitarne il centro storico e percorrere la Via dell’Acqua, una piacevole passeggiata che sale lungo la storica Valle dei Mulini seguendo il corso del torrente Rujo.

Cison di Valmarino è stata un’inattesa sorpresa, confermandosi come una scelta azzeccata per una gita in giornata in Veneto alla volta di una località rurale ricca di storia, arte, di buon cibo e di natura!

Il borgo di Cison di Valmarino lungo la Strada del Prosecco, in una posizione ideale per un itinerario di un giorno on the road. Porta con se tutto il fascino dei piccoli centri di origine medievali, con un fulcro davvero ordinato e arricchito da un percorso di visita culturale ben curato. La passeggiata lungo la Via dei Mulini e la Via dell’Acqua di Cison di Valmarino è un’esperienza rigenerante e davvero toccante, principalmente nei pressi del monumento ai caduti del Bosco delle Penne Mozze.

Cison di Valmarino offre una serie di ottime attività dove trovare ristoro una volta rientrati dalla passeggiata, a servire i deliziosi prodotti delle colline trevigiane. Insomma, per noi è stato un successo sotto ogni aspetto!

Con questo post voglio proporre un’itinerario di visita al borgo storico di Cison di Valmarino, fornendovi alcune informazioni sulle principali attrazioni da non mancare nel centro storico e nell’escursione lungo il sentiero della Via dell’Acqua.

All’interno del post troverete inoltre alcuni suggerimenti su come visitare Castelbrando di Cison di Valmarino, dove mangiare a Cison di Valmarino spendendo poco e che cosa vedere nei dintorni del borgo.

Ecco quindi un riassunto dei contenuti del post:

Cosa vedere a Cison di Valmarino: uno dei borghi più belli d’Italia

Cison di Valmarino è un borgo storico incastonato all’estremità della Valsana, tra i boschi delle Prealpi Trevigiane a ridosso della provincia di Belluno. Arrivati a Cison di Valmarino lasciamo l’auto presso il parcheggio gratuito ai piedi di Castelbrando.

L’antica fortezza domina la scena dall’alto della collina, dalla quale la vista spazia sull’intera Valle di Soligo.

Castelbrando a Cison di Valmarino

Castelbrando nasce come avamposto difensivo attorno al 47 a.C., quando Cison di Valmarino era un villaggio costruito per proteggere la via Claudia Augusta che collegava la Germania ad Altino.

Nel corso dei secoli venne ampliato e ammodernato. Era posseduto in comproprietà dal Gattamelata e dai Brandolino da Bagnacavallo, i quali lo acquistarono completamente per farne la loro dimora fino alla caduta della Serenissima. Oggi il castello è conosciuto ai molti come Castelbrando e ospita un hotel di lusso con spa, un museo con una collezione di armature, una sala congressi, un ristorante e un belvedere.

L’albero monumentale di Castelbrando

A Castelbrando si trova una pianta molto particolare, l’albero Cedrus libani con una circonferenza di oltre 5 metri per un’altezza di 22. Fa parte della lista dei circa 22.000 alberi monumentali italiani tutelati dalla guardia forestale ed è uno dei 16 dislocati in provincia di Treviso

Dopo qualche minuto dedicato a osservare la funicolare e il castello, imbocchiamo la stradina bianca in direzione del Borgo Case Marian e del centro del comune. Seguiamo via Pietro Mascagni, poi via Guglielmo Marconi, fino a trovarci in Piazza della Chiesa, alle spalle della Chiesa Arcipetrale di Santa Maria Assunta, il cui ingresso affaccia su Piazza Roma, il centro sociale del paese.


Informazioni per la visita a Castelbrando di Cison di Valmarino

Castelbrando di Cison di Valmarino si può raggiungere a piedi o in auto e può essere visitato prenotando una visita guidata. Per maggiori informazioni sulle visite guidate vi rimando alla pagina ufficiale dedicata del castello.


Il centro storico di Cison di Valmarino

Piazza Roma a Cison di Valmarino.

Nel passeggiare nel centro di Cison di Valmarino notiamo, dalla presenza di molte fontanelle sparse un po’ ovunque, lo stresso legame tra il borgo e l’acqua, che nei secoli ha caratterizzato la sua fortuna. Prima di raggiungere Piazza Roma vi suggeriamo di prendervi qualche minuto a passeggiare tra le strade del borgo, alla ricerca dei molti palazzi ed edifici storici che, fosse per la religione, la politica, il commercio o i servizi offerti, hanno svolto un ruolo importante per la comunità di Cison.

L’ente turistico di Cison ha fatto un ottimo lavoro nel raccontare la storia del borgo, installando una serie di cartelli presso ogni edificio d’interesse storico e turistico, a raccontare il loro passato e il loro importante ruolo per lo sviluppo sociale ed economico della comunità.

Le case rosse di Cison di Valmarino

Passeggiando tra le strade del borgo, presso il Borgo delle Case Marian potreste notare una serie di edifici dalle pareti rosse. Appartenevano ai mezzadri del feudo che le utilizzavano sia come abitazione che come stalla. La pittura rossa venne adottata nel XIX secolo e rappresentava il simbolo della famiglia dei Brandolini che all’epoca amministrava il borgo. Oggi, le case rosse appartengono alla Pro Loco che le ha sistemate e allestite per ospitare viaggiatori e turisti.

Nel circumnavigare la chiesa scendiamo la scalinata in pietra che ci porta direttamente in Piazza Roma, ricca di palazzi storici, osterie e qualche bar.

Oltre alla meravigliosa Chiesa Arcipetrale di Santa Maria Assunta, a concentrare l’attenzione e gli sguardi dell’intera piazza, sul piazzale vedrete altri palazzi storici tra cui il Palazzo del Municipio (Palazzo Barbi) e il Teatro della Loggia, antica sede amministrativa del potere e luogo dove venivano eseguite sentenze ed esecuzioni. Il Palazzo della Loggia ospita oggi il Museo della Radio d’Epoca.

Guardandosi attorno, tra le facciate dei palazzi e degli edifici storici, si possono notare alcuni rimandi al periodo in cui Cison di Valmarino venne governato dalla Serenissima, che lo incluse in un insieme di centri comunali importante per l’espasione commerciale della Repubblica veneziana. Vennero fatti grandi investimenti volti a migliorare l’artigianato e la coltivazione dei vigneti nella zona. L’opera venne portata avanti magistralmente anche nei tempi a venire, quando Cison di Valmarino divenne infine un comune indipendente nel 1866.

Ciò che ho apprezzato particolarmente di Cison di Valmarino è stato l’impegno di arricchirsi e abbellirsi senza montarsi la testa, migliorando il suo orientamento al turismo senza trasformarsi in un parco giochi per turisti, riuscendo anzi a mantenere le antiche tradizioni e i ritmi lenti del piccolo comune di montagna che era e ancora oggi riesce a essere.

I mercatini di Natale e i presepi di Mura

Nel corso del periodo di Natale, Piazza Roma si arricchisce dei Mercatini di Natale di Cison di Valmarino, “Stelle a Natale“, con chiosci colorati a servire prodotti d’artigianato e piatti enogastronomici della tradizione. Nel piccolo paese di Mura, poco dopo il centro di Cison di Valmarino, si tiene una mostra di presepi organizzata dalla gente del posto. Ne troverete in ogni dove: nelle piazze, nei cortili, nei giardini delle case private e lungo le strade! Per maggiori informazioni sui mercatini di Natale di Cison di Valmarino vi rimando al sito ufficiale dedicato all’evento.

Informazioni per la visita al Museo della Radio d’Epoca


Escursione lungo la Via dell’Acqua e la Via dei Mulini a Cison di Valmarino

Nell’imboccare la strada a nord della piazza vi dirigerete al punto di partenza del sentiero naturalistico noto come “la Via dell’Acqua“. La Via dell’Acqua è un percorso storico – naturalistico che racconta il legame naturale, economico e cultura esistente nei secoli tra la località di Cison e l’acqua del torrente Rujo.

Si tratta di una passeggiata davvero piacevole a risalire il corso del torrente, lungo a Valle San Daniele, fino ad arrivare al Bosco delle Penne Mozze. Qui si ricordano gli alpini trevigiani caduti in guerra.

Il sentiero della Via dell’Acqua a Cison di Valmarino si snoda lungo la valle passando per ponticelli in legno, cascate e una serie di installazioni artistiche e di cartelli con aforismi volte a omaggiare l’acqua e la natura. Il percorso è anche un diretto omaggio alla realtà artigianale di Cison di inizio Novecento, quando le attività del borgo erano strettamente legate allo sfruttamento dell’acqua.

In mancanza di elettricità, tutte le imprese del paesino erano indissolubilmente legati alla forza motrice trasportata dall’acqua che alimentava mulini, opifici e segherie, permettendo la macinazione di cereali, la tessitura di abiti e la creazione di utensili. Questo ha contribuito alla creazione del cosidetto artigianato vivo“, trasformato nell’evento che richiama ogni anno a Cismon migliaia di appassionati.

Artigianato Vivo a Cison di Valmarino

Ogni anno Cison di Valmarino diventa meta ambita per gli appassionati di artigianato e di mestieri antichi. Ad Agosto il borgo di Cison di Valmarino ospita l’evento Artigianato Vivo, una rassegna a cui prendono parte esperti nella creazione di manufatti a mano, alla vecchia maniera. L’iniziativa si svolge da più di trent’anni con concerti, rievocazioni storiche ed eventi collaterali come mostre, laboratori e stand enogastronomici. Alla fine dell’iniziativa ha luogo una premiazione, il Premio dell’Artigianato Vivo, assegnato ai diversi maestri premiati a seconda delle diverse categorie: rispetto della tradizione, abilità nella tecnica esecutiva e originalità del prodotto. Per maggiori informazioni vi rimando al sito web ufficiale dedicato all’evento.

Nel seguire il canale verso nord ritroverete ancora il nome dei Brandolino, questa volta affisso all’antica cantina storica dei Brandolino, sulla sinistra, uno dei molti vanti del paese.

L’edificio delle cantine venne costruito nel XV secolo per ospitare le scuderie del borgo, per essere convertite alla produzione vinicola solo in un secondo momento.

Poco vicino, sempre sulla sinistra, troverete due grande bacheche a mostrare i due percorsi: quello giallo, più breve e quello blu, a includere il tragitto nel Bosco delle Penne Mozze fino alla Cascatella del Pisol.

Come anticipavo, la Via dell’Acqua si può seguire su due percorsi, i quali condividono gran parte del tracciato:

  • Il percorso giallo: di circa 5 Km: si può seguire come un itinarario ad anello a partire da Piazza Roma, passando per la Valle dei Mulini fino al Bosco delle Penne Mozze dopo circa un’ora e mezza di passeggiata. Da qui si può scendere il sentiero a ritroso o prendere la strada asfaltata, per ricongiungersi alla Via dell’Acqua più giù, dopo 20 minuti di passeggiata, e rientrare in paese sul lato opposto del torrente. Il percorso giallo è di facile difficoltà.
  • Il percorso blu: l’itinerario è lo stesso del percorso giallo fino al monumento ai caduti presso il Bosco delle Penne Mozze. Da qui, il sentiero è di media difficoltà e diventa forse più adatto agli escursionisti più esperti. Si prosegue fino a Piazzale Peroz e, infine, alla cascata del Pisol. Questo secondo itinerario è lungo 8 Km e richiede 3 ore di cammino.

Non potendo fermarci molto, noi abbiamo scelto il percorso giallo, quello che troverete descritto di seguito.

Uno tra i periodi migliori per l’escursione lungo la Via dell’Acqua

Uno dei periodi migliori per una passeggiata sulla Via dell’Acqua è la primavera e specialmente il 25 Aprile quando, ogni anno, il sentiero si arricchisce di festoni e decorazioni lasciati dagli studenti delle scuole di Cison di Valmarino. Particolarmente bello è il tratto di sentiero che viene allestito a mo di “Bosco incantato“. Sfortunatamente, il 25 Aprile la Via dell’Acqua tende ad affollarsi molto, perdendo parte della magia che si respira nel seguire l’itinerario tra il silenzio della natura e lo scroscio del torrente.
Ponte dei Sassi, l’inizio del percorso.

Arrivati al ponte in pietra, noto con il nome di “Ponte dei Sassi“, troverete il primo cartello a segnare l’inizio della Via dell’Acqua. Gli stessi segnali, a indicare “La Via dell’Acqua” o “Camminare per volare”, vi accompagneranno lungo l’intero percorso ad anello e vi aiuteranno a orientarvi. Nel corso della passeggiata vi capiterà di incontrare indicazioni verso altri percorsi. Per non sbagliarvi, seguite sempre il sentiero indicato in colore giallo.

La passeggiata può risultare affaticante nel corso delle calde giornate estive. Fortunatamente, lungo il percorso troverete diversi rubinetti da cui dissetarsi con una bella dose di fresca acqua potabile.

La passeggiata ci porta su via Serenissima, una strada lastricata affiancata dagli edifici storici della Via dei Mulini, una delle parti più antiche di Cison di Valmarino attorno al quale si è sviluppato il commercio del borgo.

Salendo passiamo accanto all’edificio che ospita l’associazione culturale “La Via dei Mulini” che si opera ogni anno ad arricchire il percorso della Via dell’Acqua con elementi magici e vivaci, decorazioni che sfociano al massimo dello splendore all’interno del Bosco Incantato.

Lasciando le case alle spalle incontriamo le prime fontane, alcune canalette e le chiuse utilizzate per la regolazione dell’acqua diretta ai mulini. Ci addentriamo nel bosco su di una strada battuta affiancata da una canaletta, un simbolo delle molte deviazioni passate fatte dagli abitanti del borgo per sfruttare la forza dell’acqua. Gli elementi artificiali si fanno sempre più radi, lasciando spazio alla quiete e allo spettacolo della natura. L’acqua si presenta diversa, nella sua forma più naturale, con flutti e cascate.

Il sentiero entra nel bosco

Gli unici elementi di contorno sono i ponti in legno e le ringhiere, installate lungo il percorso per motivi di sicurezza, ma inserite con una maestria tale da non rompere l’armonia della natura.

Passiamo un portale in legno, tanto simile a un antro affiancato da due totem con su scolpiti da figure di animali e gnomi, per attraversare un ponte che ci invita a proseguire accompagnati dal mormorio dell’acqua.

Il nome del percorso non deluderà le vostre aspettative. La passeggiata è semplice ed agevole a seguire sempre la valle e il corso del torrente, per attraversarlo talvolta con una passerella o un ponte in legno sempre protetti da staccionate o corrimani. Il sentiero prosegue in salita ma senza farsi troppo faticoso.

L’unico elemento disturbante è il caldo, fortunatamente alleviato dall’ombra proiettata dagli alberi e dalla presenza frequente di fontanelle di acqua potabile installate lungo il percorso. Rimanendo il sentiero a quote basse, sconsiglio di seguire il percorso nelle giornate più calde d’estate. Primavera e autunno sono i periodi ideali.

Percorrere la Via dell’Acqua è una di quelle piacevoli esperienze capaci di farti staccare e godere appieno della bellelezza del silenzio, rotto solo dal continuo mormorio dell’acqua, incessante e armonioso, o dal suono piacevole del cinguettio degli uccelli e del vento tra le fronde degli alberi. La passeggiata lascia spazio a molte soprese, come il simpatico tratto dedicato al Bosco delle Fate o l’incontro con il Grande Albero, verso la fine del sentiero, la cui ramificazione delle radici, così straordinariamente aggrappate al terreno, ricordano un intricata danza di rivoli d’acqua che si intrecciano e scompaiono ad arricchire il sottosuolo.

A un certo punto raggiungerete un enorme prato verde, costeggiato da una serie di grandi alberi sulla sinistra. Salendo troverete una deviazione, con un ponte sulla sinistra, ma vi invito di proseguire a destra verso il Bosco delle Penne Mozze.

Il Bosco delle Penne Mozze

Inaugurato l’8 Ottobre 1872, il Bosco delle Penne Mozze è un imponente memoriale ai caduti che dedica un albero e una stele a ogni milite perito in guerra. Le stele sono oltre 2000. Ognuna di queste è opera del maestro Simone Benetton e riporta, oltre al nome e alla data di nascita e di morte dell’alpino caduto, la ragione della sua dipartita.

Si tratta di uno dei monumenti più toccanti che abbia mai vissuto, perchè capace di descrive l’importanza del sacrificio umano dei nostri soldati, non ricordati come “corpo degli alpini”, ma come individui singoli. Padri, figli, fratelli, amici o conoscenti, ognuno con una propria storia, ognuno con i propri sogni, infranti dallo sfortunato e prematuro incontro con la morte.

All’ingresso del Bosco delle Penne Mozze ci prendiamo un attimo di riflessione davanti al monumento delle tre penne mozze, per dedicarci poi alla lettura delle molte targhe commemorative lasciate, in segno di solidarietà, dagli Enti dell’Arme e dai corpi degli alpini di tutta Italia. Saliamo quindi sulla Madonnina delle Penne Mozze, il poggio panoramico sormontato da un crocifisso in legno, dalla cui cima si gode di una vista molto suggestiva non solo sulla valle sottostante, ma sul monumento stesso. Prendetevi un po’ di tempo per immergervi nel bosco e nella sua atmosfera tanto grave quando ricca di memoria. È davvero difficile non farsi coinvolgere emotivamente.

Dove mangiare lungo il percorso

Poco vicino al Bosco delle Penne Mozze si trova la Pizzeria Ristorante “Solo Mattia”, con un personale cordiale a servire degli ottimi piatti della tradizione. Ha inoltre degli spazi all’aperto dove fermarsi per uno spuntino, anche al sacco. Poco più giù, seguendo la strada asfaltata per 10 minuti incontrerete la Baita alle Grotte. Anche qui ci sono panche e tavolini all’esterno, ma lo spazio è molto più piccolo e l’ambiente più rustico.

Il Bosco delle Penne Mozze è il giro di boa della passeggiata. Da qui potrete scegliere se proseguire lungo il percorso giallo di più facile difficoltà, rientrando lungo la strada asfaltata per un breve tratto, o se di seguire attraverso il bosco seguendo l’itinerario blu, verso Piazzale Peron e la Cascata del Pisol.

Nel caso scegliate per il percorso giallo, seguite la strada per circa 20 minuti fino a ritrovarvi al Prato del Mazarol, uno dei punti di ristoro con panchine incontrati all’inizio della passeggiata. Ignorate le varie diramazioni che portano a S. Gaetano e che potrebbero confondervi le idee lungo il cammino. Da qui potete seguire il sentiero, sul lato destro del ruscello questa volta, per rientrare verso Ponte dei Sassi e il centro di Cismon di Valmarino.

Di rientro verso il borgo.

Proseguendo invece lungo la strada asfaltata raggiungerete l’incrocio con la Chiesa di Campomolino. Imboccando Via Salton Osvaldo potrete raggiungere la strada sbarrata (per le auto) a salire verso la collina di Castelbrando, dal quale poter ridiscendere verso il parcheggio, a piedi o prendendo la funicolare.


Riepilogo dell’escursione lungo la Via dell’Acqua a Cison di Valmarino

Percorso giallo

  • Lunghezza del percorso: 5 Km (a/r);
  • Durata della passeggiata: 2 ore (a/r);
  • Difficoltà: facile;
  • Dislivello in positivo: 150 m;
  • Punto di partenza: Ponte dei Sassi
  • Punto di arrivo: Bosco delle Penne Mozze a metà percorso – Piazza Roma al termine.

Percorso blu

  • Lunghezza del percorso: 8 Km (a/r);
  • Durata della passeggiata: 3 ore;
  • Difficoltà: facile (fino al Bosco delle Penne Mozze), media (fino a Piazzale Peron);
  • Dislivello in positivo: 250 m;
  • Punto di partenza: Ponte dei Sassi
  • Punto di arrivo: Bosco delle Penne Mozze – Piazzale Peron – Cascata del Pisol- Piazza Roma al termine.
  • Aree di ristoro: lungo il percorso sono presenti aree picnic e aree ristoro con tavolini, panchine e panche. Le due aree principali sono quelle del Prato del Mazarol (poco più in su della Valle dei Mulini) e presso il Bosco delle Penne Mozze.
  • Limitazioni: Il percorso non è adatto a passeggini o sedie a rotelle per la presenza di scalinate, ponti e sentieri ostacolati da sassi.
  • Accesso al percorso: L’itinerario e gratuito e sempre aperto al pubblico.

Come arrivare a Cison di Valmarino

Cison di Valmarino si trova in provincia di Treviso, poco più a nord del sito Unesco delle colline del Prosecco. Potete raggiungere Cison del Valmarino sia in auto che con i mezzi pubblici. Ecco come:

  • Arrivare a Cison di Valmarino in auto: prendete l’autostrada A27 e uscite a Vittorio Veneto Nord, proseguite in direzione Revine Lago-Follina-Pieve di Soligo e seguite le indicazioni per Cison di Valmarino per circa 10 Km.
  • Dove parcheggiare a Cison di Valmarino gratuitamente: potete lasciare l’auto presso il parcheggio di Piazza Roma. Siccome il piazzale è piccolo, questo tende a riempirsi velocemente, specialmente nel corso dei weekend. Per questo suggerisco di usufruire il Parcheggio gratuito di Castelbrando, ai piedi della rocca, a pochi minuti di cammino dal centro storico.
  • Arrivare a Cison di Valmarino in treno e autobus: scendete alla stazione ferroviaria di Vittorio Veneto, sulla linea Belluno-Conegliano. Da qui prendete gli autobus del servizio pubblico trevigiano MOM sulla linea 121 Valdobiaddene-Follina-Cison-Miane-Vittorio Veneto.

Dove mangiare a Cison di Valmarino spendendo poco

A Cison di Valmarino avrete modo di provare alcuni piatti e prodotti della tradizione enogastronomica trevigiana, primo tra tutti il Prosecco; ma anche i prodotti agricoli come il radicchio tardivo, l’asparago bianco, i marroni, il variegato di Castelfranco. Cison di Valmarino è famoso per la produzione di formaggi e insaccati, tra cui spicca il salame di Follina. Suggerisco di provare un bel tagliere di formaggi e affettati, magari accompagnato da qualche marmellatina fresca del posto e da un calice fresco di prosecco!

Per mangiare bene spendendo poco a Cison di Valmarino vi suggerisco la Locanda al Bakaro, a servire soprattutto panini e hamburger a prezzi molto convenienti. Per mangiare i piatti della tradizione dovrete pagare un po’ di più, ma sono certo che da Osteria Ca’ Dei Loff mangerete bene!

L’osteria più antica del Veneto

Non molto lontano da Cison di Valmarino si trova l’Osteria La Muda, la più antica del Veneto. Venne costruita nel 1470 e fungeva anche da ricovero per pellegrini e ammalati. Per raggiungerla bisogna passare Passo San Boldo che mette in comunicazione le Prealpi Bellunesi e quelle Trevigiane attraverso la Valmareno e la Valbelluna. La strada non è facile, si tratta di ben 18 tornanti, di cui 5 in galleria. Guidate con attenzione!

Cosa vedere nei dintorni di Cison di Valmarino

L’abbazia di Follina

Cison di Valmarino è una base ideale per chi vuole esplorare la zona delle Prealpi e le Colline del Prosecco nella Marca Trevigiana, i molti percorsi escursionistici sulle montagne e i borghi storici nelle vicinanze.

Se cercate che cosa vedere nei dintorni di Cison di Val Marino, ecco per voi alcune idee:

  • Il borgo di Rolle, una piccola frazione di Cison di Valmarino, sui colli delle Prealpi Trevigiane. Nel 2004 Rolle è diventato il primo borgo italiano tutelato dal FAI. Un luogo incantevole, da sempre caratterizzato dalla presenza dei vigneti terrazzati lungo i ripidi pendii che lo rendono una bellissima terrazza con vista sulle Colline del Procsecco.
  • Il Molinetto della Croda, uno degli angoli più suggestivi della Marca di Treviso, raggiungibile dopo una breve passeggiata a piedi nel bosco. Trovate nel nostro post tutte le informazioni per visitarlo!
  • Una passeggiata fino al Brent de l’Art, un’escursione piacevole fino a quello che, tra i molti, è conosciouto come il “piccolo canyon del Veneto”.
  • Il borgo di Follina, immerso nello spettacolare paesaggio delle colline trevigiane, fa anch’esso parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Famosa è l’Abbazia di Santa Maria, uno dei più afascinanti esempi di gotico cistercense veneto. Se siete interessati, vi rimandiamo al nostro post su che cosa visitare a Follina e dintorni.
  • I Castelli di Collalto e di San Salvatore a Susegana, due antiche fortezze arroccate sulle colline trevigiane raggiungibili in auto o tramite una serie di itinerari a piedi ad attraversare borghi storici e i verdi vigneti sulle colline Patrimonio UNESCO.
  • Villa Brandolini, nel cui giardino cresce ancora oggi il Platano Monumentale, alto 28 metri e con una circonferenza di tronco di 6 metri.
  • Conegliano: che cosa vedere in un pomeriggio nella città perla del Veneto
  • Villa Barbaro a Maser: orari, prezzi e che cosa vedere nei dintorni
  • Itinerario di un giorno sulla Strada del Prosecco tra borghi e le colline del Valdobbiadene

Non solo Treviso e la Marca Trevigiana, ma tutto il Veneto è ricco di borghi meravigliosi e città d’arte che vale la pena visitare.

Se cercate altre idee e suggerimenti su che cosa vedere in Veneto in una giornata, vi consiglio:


La passeggiata a Cison di Valmarino e sulla Via dell’Acqua è piaciuto molto a entrambi. Ha saputo donarci il misto di pace e di stupore che ci serviva da tempo. Si tratta di un perfetto esempio di escursione in Veneto da provare nel corso di una domenica pomeriggio, non ve ne pentirete!

Spero che questo contenuto possa esservi utile e che possiate godere presto anche voi di una piacevole passeggiata a Cison del Valmarino.

Buona giornate e buon viaggio!


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