Padova

Cosa vedere a Padova: le 10 attrazioni assolutamente da non perdere

Palazzo della Ragione visto da Piazza delle Erbe a Padova, con il mercato e delle persone.

Un santo senza nome, un prato senza erba, un caffè senza porte. Nonostante sia curiosamene conosciuta per i suoi tre “senza”, Padova è una città che ha verametne molto da offrire. Non a caso lo stesso Galileo ammise che trascorse a Padova i migliori 18 anni della sua vita!

Padova è una città che va oltre la bellezza storica, artistica e culturale. Padova vi sa accogliere come poche altre città sanno fare. Poco lontana dal Parco Nazionale dei Colli Euganei, dalle terme di Abano e dalle Ville Palladiane, Padova attrae da secoli artisti, professionisti, studenti e credenti. Moltissimi sono giunti dal mondo intero per contribuire alle molte evoluzioni che hanno avuto luogo nella città di Giotto, Galileo, Petrarca, Donatello e tanti altri volti illustri dell’arte, medicina e della scienza che hanno deciso di condividere il loro sapere ai molti desiderosi di imparare dai loro insegnamenti. Non a caso è anche conosciuta come la città degli affreschi ed è sede di una delle università più antiche e importanti al mondo. La sua presenza ha incrementato l’offerta culturale locale, grazie ai tanti musei delle facoltà e all’imperdibile Orto Botanico; iscritto nella lista Patrimonio Unesco dell’Umanità nel 1997.

Forse è quest’aria di grandeur che si respira passeggiando tra le tante strade e piazze che ancora oggi spinge migliaia di giovani a pensare in grande, ad osare seguendo i passi dei grandi predecessori che, prima di loro, hanno scritto le pagine della storia. Grazie alla massiccia presenza di studenti, Padova sa essere molto viva, stimolante e vivace. Nell’articolo troverete anche consigli sulle migliori tappe culinarie low cost, per poter godere al meglio di questo lato della città durante la vostra visita.

Sono inoltre tantissime le tradizioni e curiosità legate alla località veneta, molto spesso alimentate dagli stessi cittadini e studenti. Sapevate ad esempio che, come per Bologna che le ruba il primato italiano, anche Padova è una città dai molti portici? Ne conta oltre 25 Km all’interno del perimetro cittadino! Ho cercato di raccogliere alcune delle divertenti storie e usanze, nonostante siano veramente troppe per un solo articolo, divenuto comunque terribilmente lungo!

Questo perché anche io ho saputo respirare e vivere Padova, una città che ha saputo accogliermi, accudirmi, farmi crescere e sognare durante gli anni fin’ora più belli della mia vita; ed è per questo che rimarrà sempre come una casa per me. Spero di averle reso giustizia!

Ecco quindi cosa troverete in questo articolo:

Mappa delle attrazioni a Padova

Come arrivare a Padova

In auto

Se volete raggiungere Padova in auto, il mio consiglio è di fermarvi fuori città e di sfruttare il comodo ed efficiente servizio tram, con il quale potrete spostarvi lungo la linea con il pagamento di un biglietto giornaliero. Sia i due capolinea che alcune fermate limitrofe sono dotate di comodi parcheggi dove potrete lasciare il vostro mezzo.

L’intero centro storico è zona ZTL e non potrete visitarlo se non a piedi o in bicicletta. Se per necessità personali avete bisogno di avvicinarvi al centro con la vostra automobile, vi consiglio di lasciarla in uno dei parcheggi a pagamento. Arrivando dall’autostrada uscite a Padova Ovest e parcheggiate ai parcheggi di Piazzale Boschetti o ai vicini “Padova Centro Park – Interparking” o “Park Tommaseo”, tutti molto comodi a piazza Eremitani e al centro storico. Se vi avvicinate a Padova dal lato di Prato della Valle lasciate l’auto al “Parcheggio Prato della Valle”.

In Treno

La stazione di Padova rappresenta un importante snodo ferroviario: è servita dai treni di alta velocità sia nella linea Torino-Trieste che Trieste-Salerno. In alternativa, potete raggiungerla dal Veneto con treni regionali e dal resto d’Italia con treni inter-regionali e intercity. Potete controllare gli orari aggiornati direttamente in stazione o tramite i siti Trenitalia.com e italo.it.

In autobus

Tra i principali servizi attivi, Padova è raggiungibile tramite gli autobus di Busitalia e Flixbus, con fermata a Piazzale Boschetti. Il punto di arrivo è molto vicino a Piazza degli Eremitani e al centro storico, raggiungibile con una tranquilla passeggiata di appena 10 minuti.

Come girare Padova

Padova è una città che si gira comodamente a piedi, sia che arriviate in auto, con treni o autobus. I parcheggi e la stazione ferroviaria sono a soli 15/20 minuti a piedi dal centro e dalle piazze. Se preferite muovervi con i mezzi pubblici consiglio di utilizzare il comodo servizio di tram su rotaia, con fermate vicine alle principali attrazioni. Arrivando alla stazione ferroviaria troverete la fermata sulla destra del piazzale esterno, di fronte al piccolo parcheggio per auto. Potete acquistare i biglietti nelle edicole interne alla stazione o dalle comode colonnine, presenti a ogni fermata. Per comodità, le indicazioni fornite per raggiungere ogni sito turistico sono da intendersi dalla più vicina fermata del tram.

Personalmente userei il tram fino a Eremitani, per poi girare il centro storico e le piazze a piedi. Padova nasconde un sacco di scorci stupendi che potrete conoscere solo esplorandola con le vostre gambe. Tornerei al tram solo per spostarmi dalla fermata “Ponte Romani”, la più comoda alle piazze centrali, alla fermata “Santo”, dove troverete la Basilica di Sant’Antonio, l’Orto Botanico e il vicino Prato della Valle. Tornei a piedi seguendo il “corso storico”, via Umberto I. Se avete fretta e dovete tornare in stazione potete prendere il tram dalla fermata “Prato della Valle” che vi porterà in appena 20 minuti alla ferrovia.

Andiamo quindi a esaminare le migliori cose da vedere a Padova. La mappa sottostante raccoglie le 10 principali attrazioni, quelle che a mio parare nessun turista dovrebbe farsi mancare prima di lasciare la città universitaria.

Considerate la Padova Card per l’ingresso alle attrazioni

Molti dei luoghi proposti richiedono il pagamento di un biglietto d’ingresso, spesso da acquistare con largo anticipo. Per ammortizzare i costi delle singole attrazioni consiglio l’acquisto della Padova Card, una tessera cumulativa che consente l’ingresso alle principali attrazioni della città, inclusa la Cappella degli Scrovegni, Musei Civici agli Eremitani, Palazzo Zuckermann, il Museo del Risorgimento, l’Oratorio di San Rocco e molti altri. Ricordatevi comunque di prenotare l’ingresso a Palazzo degli Scrovegni e a tutte le strutture per cui viene richiesto!

Le migliori attrazioni di Padova

  1. Cappella degli Scrovegni
  2. Musei Civici agli Eremitani
  3. Palazzo del Bo
  4. Basilica di Sant’Antonio
  5. L’Orto Botanico
  6. Prato della Valle
  7. Le Specola
  8. Le piazze: della Frutta, delle Erbe e dei Signori
  9. Palazzo della Ragione
  10. Duomo e Battistero

1 – Cappella degli Scrovegni

Gli affreschi all'interno della Cappella degli Scrovegni a Padova.
I prezziosi affreschi giotteschi nella Cappella degli Scrovegni, photocredit: Richard Mortel

  • Orari di apertura: Dal Lunedí alla Domenica / 09:00 -19:00 /;
  • Costo dell’ingresso:
    • Biglietto comulativo con Musei Civici Eremitani, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann: 14€;
    • Biglietto ridotto (gruppi di minimo 10 persone, over 65 dall’UE) : 10€;
    • Biglietto ridotto speciale (residenti nel comune e nella provincia di Padova, dipendenti del Comune di Padova): 6€;
    • Biglietto ridotto scuole (studenti 5-17 anni, studenti universitari e delle accademie anche over 26, docenti): 5€;
    • Biglietto agevolato (bambini fino ai 5 anni, disabili e accompagnatore): 1€;
  • Durata della visita: Circa 45 minuti;
  • Quartiere: Centro Storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram “Eremitani”. Proseguite a piedi fino a piazza Eremitani, dove troverete l’ingresso al complesso museale;
  • Sito web ufficiale: http://www.cappelladegliscrovegni.it/index.php/it/ .

La Cappella degli Scrovegni è il più prezioso tra i gioielli artistici e culturali di Padova. Dedicata alla Maria Vergine Annunziata, fu costruita all’interno dei ruderi dell’antico anfiteatro romano tra il 25 Marzo 1303 e il 25 Marzo 1305. L’edificazione avvenne per volere di Enrico Scrovegni in suffragio dell’anima del padre Reginaldo, collocato nell’inferno da Dante nella Divina Commedia in quanto usuraio. La cappella presenta un’architettura molto semplice, fatta di un unico ambiente con finestre strette e alte e di una trifora gotica sulla facciata.

A rendere l’edificio tanto importante e famoso sono la serie di decorazioni interne commissioante dalla famiglia Scrovegni. Ad addornarne gli interni del luogo destinato ad accogliere le salme della sue famiglia vennero difatti chiamati due tra i piú grandi e influenti artisti dell’epoca: Giovanni Pisano, a cui vennero commissionate tre statue d’altare in marmo raffiguranti la Madonna con Bambino tra due diaconi, e Giotto, a cui venne affidato il ciclo pittorico dell’intera sala con un andamento a spirale, eseguito tramite la tecnica dell’affresco. Le opere raccontano molti passi del Vecchio e Nuovo Testamento, le virtú e i vizi capitali, con un’intera parete dedicata al Giudizio Universale.

La Cappella è visitabile solo tramite prenotazione. Consiglio di andarci alla mattina presto, in modo da evitare i grandi gruppi di turisti che la prendono d’assalto durante il giorno. La visita dura all’incirca 40 minuti, nei primi 15/20 dei quali spesi nella stanza di compensazione per stabilizzare e mantenere il microclima interno. Durante l’attesa vi verrà proposto un video introduttivo sui monumenti di Padova e sulla visita alla Cappella. Terminata l’attesa potrete accedere all’interno della sala e godere dello spettacolare ciclo di affreschi perfettamente conservati negli anni, tipicamente riconoscibili soprattutto grazie alle eccezionali cromie dell’opera, come il famosissimo e altrettanto costoso blu oltremare. Non mi sorprende se spenderete l’intera visita a naso all’insù e se, come me, maledirete la campanella di fine turno.

Durante la visita i volontari dell’Università degli Studi di Padova saranno ben felici di seguirvi nella visita con dettagliate spiegazioni e curiosi aneddoti. Aprofittatene!

2 – Musei Civici agli Eremitani

Dipinti religiosi all'interno del Museo degli Eremitani a Padova.

  • Orari di apertura: Dal Lunedí alla Domenica / 09:00 -19:00 /;
  • Costo dell’ingresso:
    • Biglietto comulativo con Cappella degli Scrovegni, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann: 14€;
    • Biglietto comulativo con Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann: 10€;
    • Biglietto ridotto (gruppi di minimo 10 persone, over 65 dall’UE) : 10€;
    • Biglietto ridotto speciale (residenti nel comune e nella provincia di Padova, dipendenti del Comune di Padova): 6€;
    • Biglietto ridotto scuole (studenti 5-17 anni, studenti universitari e delle accademie anche over 26, docenti): 5€;
    • Biglietto agevolato (bambini fino ai 5 anni, disabili e accompagnatore): 1€;
  • Durata della visita: Circa 3 ore, inclusa la visita alla Chiesa degli Eremitani;
  • Quartiere: Centro storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram “Eremitani”. Proseguite a piedi fino a piazza Eremitani, dove troverete l’ingresso al complesso museale;
  • Sito web ufficiale: https://padovamusei.it/it.

Situati in Piazza Eremitani e di comune accesso alla Cappella degli Scrovegni, i chiostri dell’ex convento dei frati Eremitani ospitano il Museo Archeologico e il Museo di Arte Medioevale e Moderna. Sono inoltre parte del complesso museale la Cappella degli Scrovengi e Palazzo Zuckermann. Il Museo Archeologico raccoglie importanti opere archeologiche di epoca paleoveneta, pre-romana e romana. Ospita inoltre una sezione egizia il cui grande contributo ricade sull’operato dell’archeologo Giovan Battista Belzoni, di cui é possibile ripercorrere la vita, i passi e le scoperte tramite un tour multimediale.

La ricca pinacoteca ospita invece opere realizzate dal ‘300 all’800 dai grandi maestri della pittura italiana, tra cui il Crocifisso di Giotto, la “Madonna col bambino” di Boccaccio e alcune opere del Tintoretto e di Giambattista Tiepolo. All’interno del museo è inoltre presente un percorso multimediale dedicato agli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Il Gabinetto Fotografico raccoglie infine diapositive, foto e negativi sulla città di Padova, molti dei quali donati da fotografi originari della città.

Se vi recate a visitare la Cappella degli Scrovegni o il complesso dei Musei Civici agli Eremitani, consiglio di entrare nella vicina Chiesa degli Eremitani, situata nell’omonima piazza. Di pubblico accesso, è di particolare impatto grazie alla bellissima copertura lignea a carena e all’affresco del Mantegna, distrutti dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, ma fedelmente ricostruiti.

Dopo la lunga visita consiglio un ristoro con gelato alla Gelateria Giotto in via Roma, a una decina di minuti di cammino. A mio parare la gelateria Giotto produce il miglior gelato in tutta Padova, oltre che una piccola selezione di ottimi biscotti e tortine. La cosa fantastica è che ogni prodotto venduto è preparato dai pasticceri del carcere di Padova. Oltre a gustare una goduria di difficile riproduzione (pensate, il loro panettone è premiato tra i migliori in tutta Italia ogni anno!) aiuterete un progetto che, ormai da anni, aiuta la riabilitazione di molte persone.

L'interno della Chiesa degli Eremitani a Padova, con le panche in legno, il pavimento in marmo e il crocifisso centrale.
Gli interni della Chiesa degli Eremitani, photocredit: Lenandro Newman Ciuffo

3 – Palazzo del Bo

Il Cortile interno di Palazzo Bo a Padova, con gli alti colonnati in roccia.
Ogni studente ha i suoi riti scaramantici e ogni università le sue dicerie. Tra le molte tradizioni, la più famosa vuole che nessuno studente possa entrare in nessuno di questi luoghi prima di discutere la tesi di laurea: la Cappella degli Scrovegni, il cortile interno di Palazzo del Bo e il Caffè Pedrocchi. La ragione? Sembra porti sfortuna! In particolar modo, l’ultima diceria ha un’origine storica, da quando uno studente universitario sopravvisse per un soffio a un proiettile sparato durante la resistenza austriaca nella terza guerra d’indipendenza Italiana. Il famoso Caffè fu sempre sinonimo di giustizia e opposizione nella storia, ricevendo l’onoreficenza per il contributo alla resistenza partigiana durante la seconda guerra mondiale.

  • Orari delle visite: 
    • Sono fornite due visite: Palazzo Bo (B) e Palazzo Bo e il 900 di Gio Ponti (PG)
    • Dal Lunedì al Venerdì:
      • Tour in Italiano: 11:00, 15:30, 17:30 (B) / 9:30, 11:00, 14:00, 17:00 (BG);
      • Tour in Inglese: 12:00 (B) / 12:30 (BG);
  • Costo dell’ingresso:
    • Biglietto intero (26-64 anni): 7€ (B), 12€ (BG);
    • Biglietto ridotto 1 (gruppi misti di 10-15 persone, over 65, docenti, alumni UNIPD): 5€ (B), 10€ (BG);
    • Biglietto UNIPD arte e scienza (esibendo il biglietto d’ingresso dellOrto Botanico/ Sala dei Giganti): 3€ (B), 9€ (BG);
    • Biglietto ridotto 2 (gruppo scuola di 10-15 persone, giovani dai 13 ai 25 anni, ricercatori, volontari del servizio civile): 3€ (B), 8€ (BG);
    • Biglietto famiglia (2 adulti, fino a 3 ragazzi under 17): 15€ (B), 25€ (BG);
    • Visitate il sito ufficiale per ulteriori sconti e agevolazioni;
    • La visita va prenotata e i biglietti sono in vendita alla biglietteria di Palazzo Bo;
  • Durata della visita: Al piú 2 ore;
  • Quartiere: Centro storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram “Ponti Romani”. Prendete via Cesare Battisti sulla destra. L’ingresso al cortile interno di Palazzo Bo si trova subito sulla sinistra, di fronte a Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova;
  • Sito web ufficiale: https://www.unipd.it/visitebo;

Sede storica dell’Università degli Studi di Padova, una delle più antiche al mondo, Palazzo Bo sorge al centro della città, vicino al famoso Caffè Pedrocchi e Palazzo Moroni, l’edificio municipale. Alle porte dell’anniversario numero 800, il prestigioso ateneo veneto richiamò nella storia studenti dal mondo intero, grazie anche alla presenza di illustri docenti, tra i quali Galileo, Copernico, Giovan Battista Morgagni (fondatore dell’anatomia patologica) e Wiliam Harvey (che durante i suoi studi universitari scoprì la circolazione del sangue).

Viene chiamato il Bo perché venne realizzato inglobando un vecchio albergo che, trovandosi vicino ad alcune macellerie, aveva un bue come insegna. Ad esclusione del Cortile Antico, le sale di palazzo del Bo sono accessibili solo tramite visite guidate e devono essere prenotate in anticipo.

Di grande interesse architettonico è il Cortile Antico (metà del ‘500), realizzato da Andrea Moroni. Il cortile, l’atrio, le scale, le logge e le sale sono completamente rivestite all’interno da stemmi collocati da studenti e professori che frequentarono l’Ateneo dal 1542 al 1688. Di rilevante importanza é inoltre il celebre Teatro Anatomico di G. F. d’Acquapendente, il più antico teatro anatomico stabile del mondo (1594). 

Sono inoltre degne di nota la Sala dei Quaranta, dove si conserva la cattedra di Galileo che insegnò a Padova dal 1592 al 1610 e l‘Aula Magna, ricca di stemmi e di decorazioni.

Se siete nei pressi di Palazzo Bo non mancate di bere qualcosa al Caffé Pedrocchi, un’icona nazionale nonché il famosissimo caffé senza porte di Padova!

4 – Basilica di Sant’Antonio

Le molte cupole rendono la Basilica di Sant’Antonio riconoscibile anche a grande distanza.

  • Orari di apertura: 
    • Basilica del Santo: Ogni giorno / 06:30 – 19:30 /;
    • Chiostri e musei: Da Martedí a Domenica / 09:30 – 13:00 / e / 14:00 -18:00 /;
  • Costo dell’ingresso:
    • Basilica del Santo: Gratuito;
    • Chiostri e musei:
      • Intero: 7€, ridotto* 5€;
      • Biglietto unico famiglia: 10€;
      • Ingresso gratuito: bambini sotto i 6 anni, disabili e accompagnatori, religiosi, militari, guide turistiche, capigruppo;
      • *Ridotto: gruppi di minimo 15 persone, insegnanti, docenti, convenzioni (ove previste);
  • Durata della visita: Al piú 3 ore, incluso il museo e i chiostri;
  • Quartiere: Centro storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram “Santo”. Proseguite su Riviera Businello per girare a destra su via Beato Luca Belludi. La basilica del Santo si trova nella piazza in fondo alla strada;
  • Sito web ufficiale: https://www.santantonio.org/it/basilica .

Conosciuta anche come “Basilica del Santo“, la Basilica di Sant’Antonio attira ogni anno milioni di pellegrini da tutto il mondo. La sua costruzione ebbe inizio nel 1232 per conservare le spoglie del santo portoghese, tutt’oggi custodite in teche, visibili al pubblico. Una volta che ve la troverete davanti rimarrarete stupefatti dalla complessa struttura, che deve la sua maestosità alla fusione di diversi stili architettonici: elementi romantici nella facciata, gotici nella pianta del deambulatorio con le sette cappelle e bizantini nelle otto cupole rivestite di bronzo. Il Comune di Padova chiamó i piú valenti artisti dell’epoca a decorarlo, inclusi Giotto e Mantegna. Per gli amanti dell’arte, da non perdere i capolavori di Donatello: il monumento equestre al Gattamelata in piazza e l’altare all’interno della basilica.

Di grande impatto sono inoltre i chiostri adiacenti e la Biblioteca Antoniana, originari dal convento eretto nel 1229 da un gruppo di frati francescani.

La zona del “Santo” propone una grande scelta di trattorie e osterie venete a prezzi molto contenuti. Tra i tanti consiglio l’Osteria al Santo e l’Osteria Nane da Giulia per l’ottimo rapporto qualità/prezzo. Se non siete amanti della cucina veneta non vi preoccupate, la presenza dell’università ha portato all’apertura in tutta la città di una vastissima scelta di locali di cucina italiana e internazionale a basso costo. Trovate i migliori nella zona delle piazze e in Corso Umberto I.

5 – L’orto botanico

La chiesa di Santa Giustina e delle serre viste dai prati dellOrto Botanico di Padova.
L’ingresso al Giardino della Biodiversità offre una vista spettacolare sulla vicina Abbazia di Santa Giustina, un altro monumento a cui consiglio almeno una visita veloce.

  • Orari di apertura: 
    • Da Novembre a Marzo: Dal Martedí alla Domenica e nei giorni festivi / 09 – 17:00 /, ultimo ingresso 16:15;
    • Aprile: Tutti i giorni / 09 – 19:00 /, ultimo ingresso 18:15;
    • Da Maggio a Settembre: Dal Martedí alla Domenica e nei giorni festivi / 10:00 -19:00 /, ultimo ingresso 18:15;
    • Ottobre: Dal Martedí alla Domenica e nei giorni festivi /10:00 – 18:00 /, ultimo ingresso 17:15;
    • L’Orto Botanico é chiuso nei Lunedí feriali. Eventuali aperture il 24, 25 Dicembre e 1 Gennaio sono comunicate nel sito ufficiale;
  • Costo dell’ingresso:
    • Intero (26 – 65 anni): 10€;
    • Ridotto 1 (over 65, alumni Università di Padova, studiosi): 8€;
    • Ridotto 2 (studenti 13-25 anni, volontario del servizio civile con badge, bambini 6-12 anni se accompagnato da un adulto con tariffa ridotta 2): 5€;
    • Ingresso gratuito: Studenti e personale dell’Università di Padova, bambini fino ai 5 anni, bambini 6-12 accompagnati da bambini con tariffa Ridotto 1, persone con disabilità e accompagnatori, giornalisti e guide turistiche esibendo il tesserino;
  • Durata della visita: Al piú 3 ore ore, incluso l’ingresso alle serre;
  • Quartiere: Centro storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram “Santo”. Proseguite su Riviera Businello per proseguire diritti su via Giovanni Maria Falconetti. Girate a sinistra sua via Donatello per trovarne l’Orto Botanico poco dopo, alla fine;
  • Sito web ufficiale: https://www.ortobotanicopd.it/ .

Patrimonio Unesco dal 1997, l’Orto Botanico di Padova vanta di essere il piú antico al mondo. Venne fondato nel 1545 per aiutare gli studenti a riconoscere le piante medicinali e ancora oggi é molto attivo nel sostenere la vita degli studenti. L’ingresso all’Orto é difatti gratuito per gli iscritti all’Università di Padova e al suo interno vengono proposti tavoli e angoli studio per studiare in pace nei mesi piú caldi.

La visita si spartisce tra la parte piú antica, divisa in ordinate aiuole ben definite per specie e collezioni tematiche, e il nuovo e moderno Giardino delle Biodiversità. Aperto al pubblico nel 2014, le nuovissime serre ospitano un percoso molto divertente e interattivo con giochi e attività atti a sensibilizzare sulla conservazione del patrimonio ecologico e culinario del pianeta. Ogni serra é lunga 18 metri e mostra come botanica, ricerca e tecnologia possono collaborare apportarndo a una miglior conservazione delle oltre 7 mila specie vegetali conservate: dalle foreste tropicali pluviale e subumida, la zona mediterranea e le zone aride del deserto. Che siate appassionati o meno di botanica, questa é una delle attrazioni di Padova da non farsi assolutamente mancare!

6 – Prato della Valle

Il Canale che circonda Prato della Valle a Padova con vista sulle molte statue.
Prato della Valle é il luogo ideale per un picnic o un po’ di relax. Portatevi una coperta, un buon libro e magari un panino o un buon gelato. Nonostante si trovi in una posizione centrale é una vera oasi di pace.

  • Orari di apertura: La piazza e il parco sono di pubblico accesso 24 ore al giorno, 7 giorni su 7;
  • Costo dell’ingresso: Gratuito;
  • Durata della visita: A piacere;
  • Quartiere: Centro storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram “Prato della Valle”;

Prato della Valle é una delle piazze piú grandi d’Europa, seconda alla sola Piazza Rossa in Russia. Con oltre 88 metri quadri di superficie ospitava in passato un insalubre acquitrino, questo almeno fino alla bonifica del 1775. A seguito dei lavori l’area ha subito una lunga trasformazione che la vedono oggi come uno dei luoghi preferiti di studenti e cittadini che, nei mesi piú caldi, si stendono sul prato per studiare o per rilassarsi. Oggi la piazza é circondata da un canale che, nella zona a est, nasconde le fondamenta dell’antico teatro Zairo di epoca romana. Attorno all’isola Memmia, la grande zona verde centrale che ha preso il nome dal podestà che ne commissionó i lavori di rifacimento, sono posizionate ben 78 statue, raffiguranti personaggi importanti della storia patavina. Il Sabato é sede di un enorme mercato che circonda l’intera zona ovoidale.

La Chiesa d Santa Giustina vista attraverso le statue di Prato della Valle a Padova.
Durante la passeggiata a Prato della Valle non mancate una visita all’Abbazia di Santa Giustina, un monumento di grande valore culturale e religioso.

7 – Le Specola

La torre dell'Osservatorio Astronomico della Specola vista dal fiume a Padova.
Nonostante si trovi lontana dalle altre attrazioni, la Specola é uno dei gioielli nascosti di Padova che vale la pena visitare.

  • Orari di visita da singoli (senza gruppi su prenotazione): 
    • Da Maggio a Ottobre: Sabato, Domenica e festivi ore 18:00;
    • Da Ottobre a Aprile: Sabato, Domenica e festivi ore 16:00, Giovedí alle 17:30;
    • Chiuso il 24,25,26 Dicembre, 1 Gennaio, 1 Maggio;
  • Costo dell’ingresso:
    • Biglietto intero (15 – 65 anni) : 7€;
    • Biglietto ridotto (bambini 6 -14 anni, disabili e accompagnatori, over 65, scuole, carta giovani, Associazione Alumni UNIP): 5€;
    • Biglietto famiglie (2 adulti + massimo 3 bambini fino ai 14 anni): 20€;
    • I biglietti si acquistano presso l’Osservatorio di San Michele (a 50 metri di distanza);
  • Durata della visita: Circa 1 ora;
  • Quartiere: Centro storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram Tito Livio. Proseguite su Riviera Tito Livio per girare a gestra su Via Gualchiere. Svoltate a sinistra su via Umberto I, per prendere via Rogati, la prima strada sulla destra. Al bivio successivo continuate diritti seguendo il fiume, per trovare la Specola sulla destra dopo 10 minuti di cammino;
  • Sito web ufficiale: http://www.beniculturali.inaf.it/musei/padova .

Lo storico Osservatorio Astronomico, detto Specola, si trova dal 1777 nell’antica sperlonga della Reggia Carrarese. Oggi la struttura é un museo che, accessibile tramite visite guidate, conserva molti oggetti legati alla scienza, da cannocchiali a strumenti legati allo studio della meterologia. A rendere il sito cosí famoso é la splendida vista sui canali, oltre la piacevole passeggiata sul lungofiume necessaria per raggiungerlo. É tra i miei luoghi preferiti di Padova, nonostante sia venuto a conoscenza della sua esistenza solo a studi quasi completati, che peccato!

8 – Le piazze: della Frutta, delle Erbe e dei Signori

L'orologio astronomico di Piazza dei Signori a Padova, con i tavolini coperti da ombrelloni al centro della piazza.
Tra le varie “leggende metropolitane” che si sono diffuse in città inerenti all’Orologio Astronomico in Piazza dei Signori, la piú famosa é quella relativa alla mancanza del segno della Bilancia. L’osservatore attento vedrà che figurano 11 simboli: lo Scorpione occupa infatti due caselle. Una leggenda popolare narra che il Dondi, l’artigiano che lo realizzó, rimase scontento del trattamento economico riservatogli dai committenti, per cui decise di rimuovere il segno della bilancia simbolo di (mancata) giustizia. Nascose quindi il simbolo in un luogo della piazza, sotto il Sole, alla vista di tutti. Proprio nascosta la Bilancia perduta non é, si trova su uno dei palazzi, monumenti, mattoni o qualsivoglia oggetto ne faccia parte. Riuscirete a trovarlo?

  • Orari di apertura: Le piazze sono di pubblico accesso 24 ore al giorno, 7 giorni su 7;
  • Costo dell’ingresso: Gratuito;
  • Durata della visita: 2 ore;
  • Quartiere: Centro Storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram “Ponti Romani”. Prendete via Cesare Battisti sulla destra. Passate il palazzo comunale di Padova (palazzo Moroni) e proseguite su via Guglielmo Oberdan. Vi troverete a piazza della Frutta. Piazza delle Erbe si trova al lato opposto di Palazzo della Ragione, mentre Piazza dei Signori si puó raggiungere proseguendo diritti da piazza della Frutta su via Piazza dei Signori;

Le tre piazze piú importanti di Padova sono state per anni il centro del commercio della città. Separate dal maestoso Palazzo della Ragione, anche ai giorni d’oggi sono zone vivaci che ospitano banchetti alimentari e del vestiario ogni giorno della settimana a esclusione della domenica. Come dice il nome, Piazza delle Erbe vendeva per la maggiore cipolle, porri e verdure a foglia larga, mentre Piazza della Frutta era sede del mercato, non solo alimentare.

Se visitate Piazza della Frutta in un giorno di mercato, non mancate di mangiare il polipo in umido con limone dal banchetto all’ingresso della “Volta della Corta” di Palazzo della Ragione. É delizioso!

Piazza dei Signori era invece la sede del potere a Padova. Venne costruita sulle macerie di un vecchio quartiere per dare spazio alla Reggia Carrarese. Oggi al suo posto troviamo Palazzo Capitaniato, l’edificio dove soggiornavano i capitani, ovvero coloro che preservarono la città durante il periodo di governo della Serenissima. A decorare l’arcata del palazzo la torre dell’orologio, che mostra uno degli orologi astronomici piú antichi d’Europa. Oltre a indicare le ore segna i giorni, i mesi e la posizione dei segni zodiacali nell’arco dell’anno. La torre é visitabile con prenotazione.

Alla fine della piazza si trova la chisa di S. Clemente, in mattoni rossi, e la Loggia del Consiglio, a lato, in pietra bianca. Le tre piazze sono il centro della movida serale studentesca, con i giovani soliti a chiacchierare sui gradini della Loggia o seduti ai numerosi tavolini posti in piazza dai tanti bar sotto le arcate. Le piazze, e in particolar modo Piazza dei Signori, sono il posto migliore dove sedersi a bere uno spritz e a rilassarsi dopo una lunga giornata a visitare.

Un’eccellente soluzione, tra le mie preferite, é il bar “All’Ombra della Piazza”, vicino a Piazza della Frutta: oltre a servire un ottimo spritz potete gustare dei deliziosi “cicchetti veneziani“, le tipiche fette di pane con sopra baccalà mantecato alla veneziana, sarde in saor e moltissimi altri mix goduriosi.

In piazza dei Signori consiglio l'”Hendrix Bar” e “Antico Forno”. Vi consiglio il secondo anche per un’ottima colazione a prezzo contenuto. Il locale fa parte di una catena di bar/pasticceria (quindi tutti con lo stesso nome) che offrono una vasta scelta di prodotti di ottima qualità: dalla pasticceria, cornetti con 6 o 7 tipi di creme diverse e molti prodotti di panetteria. Ne trovate uno in Piazza dei Signori, in Piazza dell’Insurrezione e in via Altinate (molto vicina a Piazza Eremitani). I locali di Antico Forno inoltre affiliati a Too Good To Go, per cui a fine giornata potete sperare in ottimi prodotti a prezzo ancora piú scontato!

9 – Palazzo della Ragione

Il Salone interno di Palazzo dell Ragione a Padova sotto la cupola in legno, le pareti affrescate e l'enorme cavallo in bronzo.

  • Orari di apertura: 
    • Dal 1 Febbraio al 31 Ottobre: Da Martedí a Domenica e festivi / 09 – 19:00 / ;
    • Chiuso tutti i Lunedí non festivi, 24, 25 Dicembre, 1 Gennaio, 1 Maggio;
  • Costo dell’ingresso:
    • Biglietto intero: 7€;
    • Biglietto ridotto (gruppi di almeno 10 persone, over 65, residenti di Padova e provincia, lavoratori nel Comune di Padova): 5€;
    • Ridotto scuole (ragazzi 6-17 anni, studenti, studenti universitari anche over 26, docenti e insegnanti): 2€;
    • Ingresso gratuito: bambini entro i 5 anni, disabili e accompagnatore, giornalisti iscritti all’albo, docenti accompagnatori di studenti, guida turistiche in accompagnamento;
  • Durata della visita: Al piú 2 ore;
  • Quartiere: Centro storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram “Ponti Romani”. Prendete via Cesare Battisti sulla destra. Passato il palazzo comunale di Padova (palazzo Moroni), proseguite su via Guglielmo Oberdan. Vi troverete a piazza della Frutta. Girate a sinistra e arrivate a Piazza delle Erbe, dove troverete l’ingresso a Palazzo della Ragione;

Costruito tra il 1218 e il 1219 come sede di amministrazione della giustizia e del commercio nelle piazze sottostanti, il maestoso Palazzo della Ragione é uno dei monumenti piú conosciuti nella skyline di Padova. Accessibile dall’ingresso in Piazza delle Erbe, la lunga scalinata in pietra vi porterà all’ombra di un porticato decorato, in una posizione che offre una fantastica vista panoramica sulla piazza sottostante.

La visita include l’ingresso al vastissimo salone al di sotto della cupola lignea, una delle piú ampie sale sospese in Europa. Lungo 81 metri, largo e alto 27 metri, ospita al suo interno oltre 200 metri di affreschi che ne ricoprono le pareti! Originariamente realizzati da Giotto e dalla sua bottega e sfortunatamente distrutti da un incendio nel 1420, venerro successivamente riprodotti da pittori dell’epoca. Le opere sono suddivise in 12 sezioni rappresentanti i mesi dell’anno, i segni zodiacali, i pianeti, le costellazioni, le arti e i mestieri.

In fondo alla sala é presente un gigantesco cavallo in legno scuro, molto simile all’opera bronzea mai conclusa da Leonardo da Vinci (il “Cavallo di Leonardo“), utilizzato per una giostra in Prato della Valla in epoca medioevale. Al di sotto di Palazzo della Ragione é presente un mercato di prodotti freschi e deliziosi, quali carne, pesce e formaggio.

Se volete mangiare veneto dovreste provare i bigoi, un tipo di pasta fresca lunga molto simile agli spaghetti. Potete trovarli da “Pastasuta“, il locale in Piazza della Frutta e a “Bigoi“, su Corso Umberto I. Entrambi i locali prompongo pasta fresca in diversi formati (tra cui i bigoi) serviti con formula take away, con confezione e posate completamente biodegradabili. Potete scegliere tra diversi sughi di carne (a esempio il famoso ragut di anatra), di formaggio (la deliziosa cacio e pepe) o di verdura. Le porzioni sono generose e il costo contenuto.

10 – Duomo e Battistero


  • Orari di apertura: Ogni giorno / 10:00 – 18:00 /;
  • Costo dell’ingresso del Battistero:
    • Biglietto intero: 3€;
    • Biglietto ridotto ( minori di 18 anni) : 2€;
  • Durata della visita: Al piú 2 ore;
  • Quartiere: Centro storico;
  • Come arrivarci: Scendete alla fermata del tram “Ponti Romani”. Prendete via Cesare Battisti sulla destra. Passate il palazzo comunale di Padova (palazzo Moroni) e proseguite su via Guglielmo Oberdan. Vi troverete a piazza della Frutta. Proseguiti diritti da piazza della Frutta su via Piazza dei Signori. Percorrete la piazza, girate a sinistra su via Monte di Pietà: il Duomo e il Battistero sono dopo pochi minuti, sulla destra;
  • Sito web del battistro: https://www.battisteropadova.it/ .

Il Duomo (o Cattedrale di Santa Maria Assunta) fu progettato da Michelangelo nel 1551. Nonostante l’esterno del Duomo del Battistero risultino molto semplici, ne consiglio comunque una visita piú approfondita. Il Battistero, in particolar modo, é caratterizzato da affreschi molto suggestivi che campeggiano sulle pareti e sulla cupola della struttura. Se vi rimane un po’ di tempo recatevi a visitare il Ghetto di Padova, l’ex quartiere ebraico che oggi ospita molti localini e negozietti.

Padova ha questo e moltissimo altro da offrire. Se avrete tempo consiglio anche una passeggiata sul lungargine del Piovego e una visita al Portello, sede di moltissimi istituti universitari, come anche al MUSME, l’interessantissimo museo della medicina multimediale, il Museo del Precinema, il Museo Diocesano, l’Oratorio di San Giorgio, la Tomba di Antenore e molti altri!

Come potete constatare, Padova é un vero e proprio museo a cielo aperto, un connubio di storia, arte e tradizioni di valore innestimabile.

Il perché dei tre “senza” di Padova

Ebbene non sono cosí malvagio come pensate, non potevo lasciarvi senza dissipare i vostri dubbi. Vediamo velocemente il significato dei tre “senza” di Padova.

Sant’Antonio fu un personaggio molto amato dal mondo cattolico e si ritiró a Padova durante gli ultimi anni di vita. Si fece tanto amare dai cittadini, tanto che ancora oggi é il “Santo” per antonomasia, e non ha bisogno di nome: tutti sanno di chi si parla.

Il prato senza erba: a seguito della bonifica del 1775 Prato della Valle era molto diverso da come lo vediamo ora, era difatti completamente ricoperto di pietra. Il termine “pratum” stava a indicare uno spazio usato per scopi commerciali e che, in assenza di pavimentazione, poteva essere ricoperto d’erba. Questo non era peró vero per Prato della Valle, almeno fino a tempi recenti, il che ne spiega il “prato senza erba”.

Infine il Caffé Pedrocchi, luogo di incontro di politici, intellettuali e accademici del tempo, era effettivamente aperto 24 ore al giorno. Questo fino al 1916, quando il proprietario decise di chiudere la sera per questioni di sicurezza: le luci accese potevano offrire un punto di riferimento per gli aerei austriaci intenti a bombardare la città. Da quí il caffé sempre aperto, quindi, senza porte chiuse a chiave che ne impedissero l’accesso tutto il giorno.

Padova significa per me molte altre cose che vanno oltre l’arte, la cultura e la buona cucina. Spero saprà donare anche a voi un briciolo delle tante emozioni che mi ha fatto vivere nei miei anni da universitario. Tornate qui per raccontarmi la vostra esperienza!


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