Tradizioni dal mondo

Tradizioni di Natale nel mondo: le 20 curiosità che forse non conoscevi

Foto di noci, pigne, zenzero, cannelle e biscotti natalizi su di un tavolo di legno.

Sono davvero molte le tradizioni di Natale nel mondo. Fin da quando ero piccolo ho sempre preso le usanze natalizie come una cosa seria: dagli addobbi all’allestimento del prese con tanto di luci, fuochi e fontanelle. Per non parlare delle lunghe tavolate il 24, 25 e 26 di Dicembre con lo scambio dei regali, la tombolata coi parenti e i film di Natale da vedere e rivedere ogni anno.

Ogni paese ha la sue usanze e le sue tradizioni da rispettare, che dipendono sopratutto dalla cultura e dalla zona geografica di appartenenza.

Queste differenze mi hanno sempre affascinato. Non ho mai infatti mancato di organizzare un viaggio durante il periodo di Natale nei paesi del centro ed est Europa per scoprirne le usanze e farle mie; per poi riutilizzarle nell’arricchire anno dopo anno i miei festeggiamenti. Molte delle consuetudini hanno origini tra di loro molto simili. Vi siete mai chiesti da dove vengano le tradizioni dello scambio dei regali, del presepe e di addobbi, luci e palline sull’albero di Natale?

Molte altre sono invece nuove e differenti dalle nostre. Sapevate che esiste un paese in cui i bambini ricevono doni per ben 13 giorni di seguito? O eravate a conoscenza che in Norvegia le scope sono bandite in casa il giorno di Natale?

In questo nuovo post faró luce sul alcune delle piú interessanti curiosità e tradizioni di Natale nel mondo, questo festoso e magico periodo dell’anno.

1 – Dove nasce l’usanza di addobbare l’abete?

La vista della porzione di un albero di Natale addobbatto con festoni e palline per le feste

Tra le usanze natalizie nel mondo, una della maggiormente diffusa é la tradizione dell’albero di Natale.

Nell’antichità veniva onorato dai druidi, gli antichi sacerdoti dei popoli dell’Europa centrale (i Celti), molto prima della celebrazione della festa stessa. Questi notarono come la pianta rimanesse sempre viva e verde durante i mesi freddi e iniziarono per questo a celebrarlo durante i mesi invernali, mantenendo la tradizione dell’albero una volta introdotta la festa di Natale. Questo non spiega peró come e quando ebbe inizio l’usanza di addobbare l’abete con fiocchi, palline e luci. Tra le molte leggende provenienti dal centro ed est Europa, sono due le storie che spiccano e provengono entrambe dalla Germania.

La prima vede protagonista San Bonifacio, un missionario inglese, che recatosi in Germania vide delle persone riunite attorno a una quercia la vigilia di Natale. La taglió e al suo posto nacque l’abete, l’albero sempreverde. Il santo lo interpretó come un segno divino e da allora inizió a rappresentare la pianta come l’albero della vita, dando origine alla tradizione dell’abete per celebrare la nascita di Gesú.

La seconda storia, molto piú romantica e magica, vede protagonista un uomo tedesco. Durante una notte particolarmente fredda vide la luce delle stelle farsi strada tra i rami dell’abete. Rimasto affascinato e rapito dallo scintillio riflesso tra il ghiaccio sugli aghi decise di voler replicare lo spettacolo per farla vivere alla moglie a casa. Taglió quindi un piccolo alberello che portó sul tavolo e addobbó con delle candele. La decorazione venne vista e ripetuta da altre famiglie per poi essere proposta negli anni nella piazza principale del villaggio. Visto dai viandanti e visitatori portó alla diffusione della tradizione dell’albero di Natale con gli addobbi. 

In Italia la prima ad addobbare l’albero fu Margherita di Savoia che decise di decorare il pino al Quirinale rendendola una tendenza tra le famiglie italiane dell’epoca. 

2 – Perché ci scambiamo i doni?

Pacchetti regalo sotto l'albero di Natale.

La tradizione natalizia di scambiarsi i doni ha origine dai Saturnali, la celebrazione pagana dell’antica Roma festeggiata tra il 17 e il 23 di Dicembre in onore del dio Saturno e dell’Età Saturnia, in cui gli uomini vivevano in fratellanza e prosperità. Proprio per rafforzare tali concetti nacque la consuetudine dello scambio di doni tra servi e padroni, adottata poi assieme a molte altre simbologie pagane dal cristianesimo.

Il piú grande regalo di Natale mai fatto é la Statua della Libertà, donata il giorno di Natale. La statua, trasportata in 1883 casse a bordo di una nave è simbolo dell’amicizia tra Francesi e Americani

3 – Chi ha dato inizio alla tradizione del presepe?

La scena della natività in un presepe natalizio tradizionale.

A differenza delle precedenti, quella del prese é la tradizione natalizia nel mondo tra le piú diffuse e la piú facile da tracciare nella storia. Il primo presepe risale alla notte del 1223 quando San Francesco d’Assisi, tornato da Betlemme, ottenne il permesso da Papa Onorio III di ricreare la nascita di Gesú bambino riproponendola in una piccola chiesa di Greccio ai fedeli riuniti per la preghiera. Questa prima rievocazione ha dato poi l’origine della tradizione del presepe vivente ripetuta in molte località d’Italia e del mondo intero. La raffigurazione della natività ha peró origini molto piú antichi, da quando i fedeli affrescavano le catacombe e i luoghi d’incontro con scene della nascita del Cristo. Il primo presepe in statuine venne scolpito solo 60 anni dopo l’idea del santo francescano dallo scultore Arnolfo di Cambio. 

4 – Chi é Babbo Natale?

Babbo Natale di spalle intento ad appendere una calza a un camino

Sono moltissime le storie legate alla figura di Santa Claus, l’anziano barbuto che spende la notte tra il 24 e il 25 di Dicembre a portare doni nella casa dei bambini di tutto il mondo. Come per tutte le principali usanze natalizie nel mondo, anche la sua figura deriva da un misto di tradizioni pagane e cristiane. Una delle leggende che piú amo vede Babbo Natale legato alla figura di Odino. Secondo la mitologia germanica e norrena, la notte del solstizio d’inverno il capo degli dei scendeva tra i comuni mortali a portare la la stagione fredda. I bambini erano soliti cercare di placare la sua ira lasciando gli stivali vicino al camino con paglia, carote o zucchero per sfamare il suo cavallo. Di fronte a tale bontà il Dio della saggezza si faceva intenerire lasciando in cambio regali o dolciumi. 

Secondo la cristianità, Babbo Natale si rifà alla figura di San Nicola di Myra, il santo protettore dei bambini, i marinai e le persone in disgrazia. Si dice il santo abbia riportato in vita 25 bambini, evento che lo rese un modello per la creazione di Santa Claus. La leggenda che rese famoso San Nicola ha origine nel racconto del greco Michele Archimandrita: un nobiluomo caduto in disgrazia era disperato perché non aveva la dote per far sposare le tre figlie. Impietositosi dalla situazione, il santo decise di lanciare attraverso la finestra tre sacchi di monete in tre notti. Tutto andò come sperato ad eccezione della terza notte, quando la finestra venne chiusa dalla governante. Il Santo, deciso a perseverare nell’impresa, si arrampicò sul tetto e calò nel camino il sacco di denari, che andarono a finire in una delle calze appese ad asciugare sulla mensola.

Altre fonti legate a questa curiosità di Natale narrano invece di come San Nicola calasse del cibo nei camini delle famiglie meno abbienti. E così, dal tentativo mal riuscito di San Nicola di restare anonimo, nasce la tradizione natalizia di lasciare di nascosto dei doni sotto l’albero nella notte di Natale.

Molte storie vedono Babbo Natale vestito con la sua famosa veste rossa, nonostante venga spesso rappresentato in altri abiti. La divisa rossa ha origine a Boston nel 1885, a seguito dell’illustrazione di alcune cartoline di Natale ad opera del tipografo Louis Prang. Quindi, la comune credenza che sia stata la Coca Cola ad inventare il vestito rosso di Babbo Natale è sbagliata.

5 – La figura del Krampus in Austria e Trentino Alto Adige

Una persona vestita con una spaventosa maschera da Krampus con due lunghissime corna

Tra le tradizioni di Natale nel mondo più bizzarre c’è quella del Krampus. In Austria e Trentino Alto Adige si é solito celebrare la venuta nei paesi del Krampus, la demoniaca figura mezza capra e mezzo uomo che scende per le strade alla ricerca dei bambini cattivi con l’intento di punirli o adirittura rapirli. Si dice il Krampus sia stato l’aiutante di San Nicola il che ne spiega la celebrazione nei primi giorni di Dicembre. La tradizione si festeggia per le strade: le persone si travestono da Krampus e si spostano facendo baccano e spaventando i passanti, con indosso maschere e abiti ricoperti da peli lunghi e campane. Il Krampus si annuncia tramite il suono sordo di un campanaccio: se ne sentite uno, scappate!

6 – La casetta di pan di zenzero

Una casetta di marzapane decorata con biscotti e glassa.

Mi dispiace deludere i più fantasiosi e sognatori ma no, le casette di pan di zenzero non vengono costruite da muratori di pan di zenzero. La tradizione natalizia delle casette di pan di zenzero ha origini antiche, addirittura dal 992 quando le torte venivano condite con spezie provenienti da Oriente. Spezie dai sapori forti come cannella, noce moscata e chiodi di garofano venivano usati in pani e torte per garantirne una lunga conservazione e camuffare ingredienti a volte proprio non freschi. Fu il vescovo Gregorio di Nocopoli a portare in Francia un ingrediente sconosciuto, lo zenzero, e a insegnare come produrne il pane. Non si sa chi abbia iniziato a modellare la pasta come omini o casette, ma la stessa Regina Elisabetta I amava decorare gli uomini di marzapane cercando di raffigurare gli ospiti attesi per Natale.

L’origine delle casette sembra venga dalla Germania dell’800. A seguito della pubblicazione della favola dei Fratelli Grimm Hänsel e Gretel alcuni pasticceri cercarono di replicare la casa di biscotti e dolciumi iniziando a decorarle con glassa e creme. Con un buon numero di aiutanti potreste anche lanciarvi nella costruzione di un intero villaggio, come fanno a Bergen, in Norvegia e a Washington. A San Francisco gli hotel Fairmont e St. Francis fanno a gara a chi realizza le città biscottate più belle. Il più grande villaggio di pan di zenzero è stato costruito a New York dallo chef Jon Lovitch che ha realizzato 135 edifici residenziali, 22 commerciali, funivie e un treno.

7 – La tradizione del bacio sotto il vischio

Un rametto di vischio rosso su di un albero di Natale con luci accese.

Tra le curiosità e tradizioni di Natale questa é quella più particolare.

La storia del bacio sotto il vischio é legata alla figura mitologica di Baldur, fratello minore di Thor. La madre del semidio, Freya, protettrice dell’amore e degli innamorati, vide in un sogno la morte prematura del figlio. Per evitarne quindi la sventurata dipartita, fece promettere a ogni essere, pianta, pietra o animale che non avrebbero portato alcun male a Baldur. Nella lunga lista lasciò fuori il vischio, in quanto una pianta ancora molto giovane e non capace di recar danno. 

Loki, il dio dell’inganno, geloso del tanto amato fratellastro, sfruttò questo errore per intrecciare dei dardi avvelenati che consegnò a Hǫðr, il fratello cieco di Baldur. Lo invitó quindi a partecipare al gioco a cui tutti gli dei stavano prendendo parte: provare la nuova invincibilità di Baldur scagliandogli addosso armi e oggetti nel tentativo di ferirlo. Le risate divertite degli dei si tramutarono istantaneamente in lacrime e urla: sfortunatamente il proiettile di viaschio fu fatale per Baldur.

Non tutto peró fu perduto. Magicamente, le lacrime sincere della madre  a contatto con il dardo di vischio, diventarono le bacche perlate della pianta e Baldur riprese vita.

Così Freya, colma di felicità, ringraziò chiunque passasse sotto l’albero su cui cresceva il vischio con un bacio, come simbolo dell’amore che sconfigge la sfortuna e la morte. La tradizione natalizia venne presa dalla cristianità che ne associò la simbologia alla fortuna e all’amore, per ricordare che l’importante nella vita é la presenza delle persone care, la vera arma contro ogni difficoltà e la risposta nella ricerca della felicità. 

8 – Le ragnatele come decorazionini in Ucraina

Abete verde con ragnatele.

Tutti siamo abituati a utilizzare luci, palline e fiochi colorati per decorare il nostro albero di Natale. Oltre a questi, in Ucraina si é solito vedere alberi decorati con ragnatele, stranamente associati ai concetti di prosperità e fortuna. La leggenda narra di una povera vedova, rimasta sola e senza nemmeno un soldo per comprare il cibo e le decorazioni per il suo albero di Natale. Durante una notte venne aiutata da una famiglia di ragni che, per ringraziarla dell’ospitalità di un luogo caldo e asciutto in casa mentre fuori esplodeva una bufera di neve, la ripagarono decorando l’albero con delle bellissime ragnatele. Al mattino dopo, al risveglio, queste si trasformarono in bellissimi fili d’oro e d’argento.

9 – In Estonia il Natale si passa al caldo

Una sauna in stile nordico con panche in legno, una piccola finestrella, rocce e un cestello con infusi.

Se siete stanchi delle lunghe tavolate di parenti e della sensazione di pesantezza che vi tiene incollati al divano fino a sera, forse dovreste considerare di festeggiare in Estonia. Qui familiari e amici si riuniscono per celebrare in sauna. La scelta é di sicuro particolare, ma sono certo il calore familiare non mancherà comunque di farsi sentire. 

10 – Le scope sono bandite in Norvegia

Un'immagine di molte scope rivolte verso l'alto

Mai avrei pensato che il popolo norvegese, cosí portato alla scienza e all’evoluzione, fosse superstizioso. Ebbene mi sbagliavo: la notte della vigilia tutti si danno un gran da fare per nascondere e far scomparire le scope. Immagino che come me vi stiate chiedendo il perché di questa strana tradizione. A quanto sembra la notte di Natale le streghe scendono dai monti sulle loro scope per tentare gli uomini e instaurare i semi del tradimento e della malignità tra le coppie e le famiglie, rovinando lo spirito natalizio. Nascondete quindi le scope se volete evitare ne trovino qualcuna.

11 – La divinazione in Scozia

Pezzetti di legno della tradizione runica su di un letto di foglie secche.

Nonostante siano molte le tradizioni natalizie in Scozia, sono tutte molto recenti. La festa fu difatti bandita per oltre 400 anni a partire della riforma religiosa del 1560 e della spaccatura dalla chiesa cattolica. Durante questo periodo ogni attività o celebrazione che fosse ritenuta stravagante o pagana venne vietata. Che ci crediate o meno, la festa di Natale originariamente conosciuta come Yule, fu per la prima volta festeggiata nuovamente a partire dal 1958! Tra le varie tradizioni una di quelle piú interessanti é legata alla cultura celtica della divinazione.

Gli scozzesi si rivolgevano spesso alla divinazione per predire il futuro e conoscere il proprio destino. Durante “Yuletide” a Natale, i giovani ragazzi si pungevano i pollici con i bordi taglienti delle foglie di agrifoglio. Si riteneva che ogni goccia di sangue rappresentasse un anno di vita; e utilizzavano questo rituale per predire quanto avrebbero vissuto.

12 – La paglia sotto la tovaglia in Polonia

Una bibbia aperta sulla natività del Cristo su di un letto di paglia.

In Polonia si sfida la sorte la notte della vigilia di Natale. Per rappresentare la nascita del Cristo e il suo legame con il fieno della mangiatoia, si é soliti porre delle pagliuzze colorate sotto la tovaglia. Alla fine del pasto ogni commensale estrae un filo di paglia: se di colore giallo indica un anno da single, se verde é invece sinonimo di un matrimonio a vista! L’albero inoltre si addobba il 24 di Dicembre prima di sedersi tutti insieme per il cenone. La preparazione delle pietenza richiede qualche giorno a causa della grande quantità di piatti della tradizione gustati alla lunga tavolata di famiglia e amici.

13 – Il Caga Tió in Spagna

Il tronchetto decorato con naso rosso e sopracciglione del Caga Tio, il trochetto con volto della tradizione spagnola.

In Spagna la celebrazione del Natale é particolarmente sentita e prende luogo dal 22 di Dicembre al 6 di Gennaio. Ogni regione si caratterizza per tradizioni natalizie tra di loro differenti: in Catalogna é Tió de Natal, lo zio del Natale, a portare i doni. I bambini si fanno aiutare dai genitori per decorare un ceppo con un volto per poi coprirlo con una coperta su cui lasciano del cibo come dono. Il mattino dopo troveranno una sorpresa ad attenderli: il ceppo é scomparso e al suo posto troveranno doni e dolciumi. Esiste una variante di questa storia per cui bambini e genitori nutrono il ceppo, il Caga Tio, durante l’intero periodo. Il giorno di Natale lo bruciano nel camino, nella speranza possa restituire piú dolci di quelli ingurgitati.

Nel territorio dei baschi a portare i doni é invece l’Olentzero, un vecchio barbuto vestito da contadino basco. Un usanza natalizia comune in tutto il paese e adottata anche dagli stati dell’America latina, sono i grandi festeggiamenti per il giorno dell’epifania. I bambini scrivono una letterina ai Re Magi, Los Reyes Magos, e lasciano le scarpe fuori dalla porta per far loro sapere quanti vivono nella casa e quindi quanti doni lasciare loro. Per le strade si festeggia la Cabalgata de los Reyes Magos con carri molto simili a quelli di carnevale ma con personaggi del mondo infantile.

14 – Il piatto forte in Giappone: il pollo fritto

La statua del colosso americano KFC in Giappone.

Vista la bassa percentuale di cristiani tra i credenti, la celebrazione del Natale é stata importata in Oriente solo recentemente per motivi per lo più commerciali. La vigilia della celebrazione é vista come una festa degli innamorati in cui solo le coppie si riuniscono e si scambiano i doni. Il giorno di Natale, amici e parenti si trovano insieme a festeggiare ma non nella maniera da noi immaginata. La portata principale é il pollo fritto del colosso americano KFC, il quale ha creato una vera e propria tradizione a seguito di una massiccia campagna pubblicitaria del 1974. Il pasto si chiude con una torta di pan di spagna, fragole e panna, ritenuti preziosi in quanto molto costosi in passato.

15 – Il Christkindel in Alsazia

Una giostra con luci e decorazioni natalizie in un mercatino di Natale in Germania.

In Alsazia, la regione francese al confine con Germania e Svizzera, il Natale é il periodo piú atteso e festoso dell’anno. Il capolouogo Strasburgo e i molti paesetti si decorando di alcuni tra i mercatini piú belli e visitati d’Europa. Passeggiando tra i molti chioschetti sull’artigianato e sul cibo locale adornati da luci e decorazioni meravigliose, potreste incontrare il Christkindel, una raffigurazione di Gesú bambino rappresentata da una bambina vestita di bianco. Questa si sposta per le strade scortata da una folla di bambini per portare i doni a chi si é comportato bene. Chi é stato monello sarà meno fortunato nell’incontrare l’Hans Trap, un troll che va alla ricerca dei disubbidienti.

16 – Jòlasveinar e Jòlabòkaflòd in Islanda

Un libro tra decorazioni natalizie: latte, cannella, calze, caramelle, aghi di pino su di un tavolo di legno.

Tra le molte usanze natalizie nel mondo, eccone una proveniente dal nord. In Islanda (e nella vicina Padova) il Natale é una celebrazione presa molto seriamente. I festeggiamenti proseguono per 26 giorni consecutivi, dal 11 Dicembre al 6 Gennaio; e sono ben 13 gli spiriti che visitano le case dall’inizio della tradizione alla vigilia di Natale. Si tratta degli Jòlasveinar, troll che fanno scherzi, rubano il cibo e rapiscono i bambini che non indossano vestiti nuovi il giorno di Natale. Proprio per questo un nuovo maglioncino o un completo non mancano mai sotto l’albero dei piccoli islandesi.

Un’altra fantastica usanza é quella dello Jòlabòkaflòd, ovvero “Innondazione dei libri di Natale“. É nata come una tradizione durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la carta era uno dei pochi beni economici a disposizione. Perció tutti potevano permettersi di scrivere un racconto e regalare una storia. Ai nostri giorni tutti regalano libri da leggere durante il giorno di Natale. La Island Public Association invia ogni anno dal 1944 un bollettino (il Bollettino del libro) alle famiglie sui nuovi libri a disposizione da comprare e regalare.

Nella capitale, Rejkiavik, le persone spendono il tempo pattinando o gustano le prelibatezze servite ai banchetti dei mercatini addobbati. Tra questi sono famosi l’Hangikjot (carne essiccata) o il Risalamande, un delizioso dolce di riso.

17 – La Paradura del Niño in Venezuela

La scena della natività con dei pupazzi vestiti di bianco in Venezuale.

In America latina l’attaccamento al credo e alle tradizioni cristiane sono molto sentite, molto piú che in Europa dove il folclore festivo ha prevalso sul lato religioso della celebrazione del Natale.

Il presepe é il simbolo della festa: le famiglie lo allestiscono dai primi giorni di Dicembre con particolare dedizione e organizzano spesso concorsi per decretarne i piú belli.

In molte zone della regione si é soliti festeggiare la Paradura del Niño, che ricorre ogni Domenica dal 24 Dicembre al 2 Febbraio. Una famiglia prepara un bambolotto con le sembianze del bambin Gesú da portare in processione per dare la benedizione alle case dei cittadini. Un’altra tradizione singolare é la simulazione del rapimento del Gesú bambino. Un paesano simula il furto del bambolotto per tre giorni. Durante questo periodo i bambini, vestiti da personaggi della natività (gli angeli, Giuseppe, la vergine Maria, i Re Magi e i pastori), sfilano in corteo e si prodigano nel recuperarlo.

18 – In Cile si festeggia con un “piccolo spuntino”

Un fantastico buffet di Natale con arrosto, fomaggi, erdure, uova e tanto altro.

Ecco una simpatica curiosità di Natale legata al cibo. Se pensate che in Italia, e in particolar modo nelle regioni del sud, si mangi tanto e a orari impensabili, temo di dovervi deludere. Il primato appartiene alle famiglie del Cile, le quali iniziano il pasto subito dopo la messa dell’alba, la Misa del Gallo, per portarla avanti per il giorno intero.

19 – Le usanze natalizie in Africa

La rappresentazione della natività con l'uso di statuine tribali africane.

A causa del clima molto caldo in Africa il Natale si celebra solitamente organizzando delle feste all’aperto. In particolar modo, nel sud del continente il Natale si festeggia sulla spiaggia o vicino al mare. In queste località si allestisce un ritrovo dove mangiare, ballare e fare il bagno.

Nell’entroterra si organizzano cortei e celebrazioni dove i credenti offrono la carità ai bisognosi e mischiano canzoni e carole con danze e canti del folcrore locale. I devoti preparano l’abero di Natale. In mancanza di abeti viene sostituito da palme decorate con fiori e ghirlande per rappresentare la vita, gioia e fertilità.

20 – Le Carols by Candlelight in Australia

Cantanti di carole natalizie di cultura mista.

In Australia il periodo di Natale corrisponde con quello delle vacanze estive. Oltre al famoso e spesso pubblicizzato bagno di Natale al mare con costumi e lunghe barbe bianche, una tradizione particolarmente sentita é quella delle Carols by Candlelight. Durante la notte della vigilia le persone si riuniscono per un concerto al cielo aperto, cantando le carole con delle candele in mano e alla vista spettacolare del cielo stellato.


Spero che questo articolo sulle tradizioni di Natale nel mondo vi sia piaciuto!

Se siete curiosi di scoprire come si festeggia il Natale nelle regioni italiane o in altre località del mondo, lasciatemi suggerire i nostri post:

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Voi come festeggiate il Natale? Quali sono le tradizioni della tua famiglia, della tua città e della tua regione? Raccontamelo con un commento!


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