Italia

Road trip in Italia: 6 giorni tra i borghi più belli del paese

Itinerario on the road di 6 giorni tra i borghi più belli d'Italia.

L’Italia è un paese straordinariamente ricco di bellezze: città d’arte, borghi antichi e grandi metropoli, meraviglie naturalistiche delle catene montuose di Alpi e Appennini, grandi parchi nazionali e stupende coste che circondano la penisola nella sua quasi interezza. Ci sono tanti modi di esplorare l’Italia ma il viaggio on the road è, tra tutti, quello che conquista più persone e offre completa libertà di decisione, assieme alla vera possibilità di assaporare il territorio italiano con le mille sfaccettature che contribuiscono a rendere ogni luogo diverso e unico a modo suo. L’Italia offre tantissimi itinerari per straordinari viaggi in auto alla scoperta dei suoi tesori. Tra le tantissime possibilità, noi abbiamo scelto di condividere un road trip tra i borghi più belli d’Italia, in un itinerario di sei giorni che percorre la penisola da sud a nord a rendere omaggio a tutto ciò che è bello e vario nel nostro Paese.

Dalle azzurre strade di Napoli alle ripide pareti della Valle dei Calanchi in Lazio, dalle cittadine medievali d’Umbria alle verdi colline toscane, passando per le rocche dell’Emilia Romagna fino a terminare alle vallate del Prosecco in Veneto. O, se volete, viceversa. Il nostro itinerario on the road tra i borghi più belli d’Italia ripercorre in sei giorni la nostra vacanza alla scoperta delle cittadine medievali più autentiche del nostro paese. Di giorno in giorno avrete modo di spostarvi da una regione all’altra, scoprirne il territorio, il cibo e la buonissima birra prodotta da alcuni dei microbirrifici migliori in Italia e nel mondo.

Assieme all’itinerario troverete una mappa del percorso seguito di giorno in giorno. Nel post ci sono anche informazioni specifiche sui borghi visitati, sul pernottamento e sui ristoranti provati. Troverete anche le caratteristiche dei birrifici visitati e una panoramica sul costo dell’intera vacanza. Vi mostreremo che visitare i borghi d’Italia da nord è possibile, anche senza spendere una fortuna!

Road trip tra i borghi più belli d’Italia: mappa e informazioni sul viaggio

Il road trip attraversa il nostro stivale da sud a nord. Partendo da Napoli abbiamo attraversato e ci siamo fermati a visitare borghi storici e birrifici indipendenti in Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Veneto.

Il road trip da Napoli a Padova ha una durata di cinque giorni, durante i quali c’è tempo a sufficienza per visitare due borghi per regione, scoprire un birrificio indipendente e coprire le distanze che separano ogni fermata. L’ultimo dei sei giorni è dedicato al viaggio di ritorno verso Napoli, o comunque verso casa o la destinazione da cui avete deciso di intraprendere il viaggio.

Abbiamo raccolto l’itinerario del nostro road trip tra i borghi più belli d’Italia all’interno di una comoda mappa di Google my maps, contente i borghi visitati e le location dei microbirrifici presso cui ci siamo fermati lungo il percorso.

Continuando a leggere il post troverete, giorno per girono, le informazioni sulla strada presa, specificando quando abbiamo usufruito di strade a pedaggio e quando no.

Ecco una lista di informazioni più dettagliate sul percorso:

Informazioni sui costi totali del viaggio sono forniti all’interno dell’ultima sezione del post. Per ogni giorno troverete anche una lista dei luoghi visitati, della sistemazione per la notte e dei costi per quella specifica giornata.

Italia on the road: il nostro viaggio da sud a nord tra i borghi più belli del Paese

Via Arnaldo Fortini ad Assisi in direzione della Basilica di San Francesco.

L’idea di un viaggio on the road tra i borghi più belli d’Italia vagava nella nostra mente già da un po’. Approfittando del trasferimento a Londra dell’autunno 2022 e della necessità di andare da Padova a Napoli per riportare a casa alcun cose di Martina, abbiamo scelto di dare un arrivederci come si deve al nostro paese e di lasciarlo con i migliori ricordi di un viaggio che ci permettesse di vedere alcune delle meraviglie più straordinarie di alcune regioni. Grazie alla nostra passione per il medioevo e le città storiche ci siamo concentrati sulle destinazioni più belle selezionando alcuni di quelli che, per noi, sono tra i borghi che non vale la pena mancare visitare almeno una volta nel nostro Paese. A questo abbiamo legato la nostra passione e il nostro amore per la buona birra, costruendo un itinerario di 6 giorni capace di unire storia, arte, cultura, tradizione e buona cucina in un unico viaggio straordinario!

L’itinerario può essere seguito sia da nord che da sud e può essere facilmente scomposto, allungato, accorciato e integrato a seconda delle vostre preferenze.

Da ognuna delle regioni e dei borghi visitati abbiamo cercato di trarre il meglio e di viverlo per quello che è, che lo rende unico e che lo contraddistingue da ogni altra località d’Italia. Speriamo un po’ di questo arrivi anche a voi!

Giorno 1: Civita di Bagnoregio – Orvieto

Il nostro primo giorno di viaggio ci porta da Napoli a Orvieto, passando per il Civita di Bagnoregio, consentendoci di visitare due dei borghi più belli del Lazio e della bassa Umbria.


La prima mattina ci alziamo presto con l’intenzione di coprire in fretta gli oltre 300 km di distanza che ci separano dalla nostra prima tappa: Civita di Bagnoregio. Dopo una breve sosta all’autogrill nei dintorni di Roma, sono quasi le 11:00 quando attraversiamo la piazza principale di Bagnoregio.

Approfittando della bassa stagione e del giorno settimanale tentiamo la fortuna e siamo ripagati trovando un posto auto libero in uno dai parcheggi superiori, a pochi passi dal punto panoramico che dà il via alla visita del borgo.

Visita a Civita di Bagnoregio

Vista panoramica di Civita di Bagnoregio e della Valle dei Calanchi

La prima tappa del nostro viaggio on the road tra i borghi più belli d’Italia ci porta a scoprire una delle realtà più belle e fragili della nostra penisola. Tra i tanti borghi del Lazio abbiamo scelto Civita di Bagnoregio proprio per la straordinaria quanto triste storia che racchiude questa realtà destinata a scomparire.

Civita di Bagnoregio nasce in epoca etrusca e da allora, a causa delle grotte scavate in epoche passate e per l’effetto di erosione naturale dovuta dai fiumi che colpisce la Valle dei Calanchi, è una cittadina in continuo pericolo. Nonostante gli attenti lavori di manutenzione, di anno in anno, un centimetro alla volta, il borgo sarà destinato a crollare a scomparire. La sua bellezza è unica e straordinaria e proprio per questo non potevamo mancare di vederla!

La nostra visita a Civita ha avuto inizio presso la balconata del Belvedere. Da qui il panorama su Civita di Bagnoregio è meraviglioso: davanti a voi si aprirà una vista mozzafiato sul borgo arroccato di Civita e sull’intera Valle dei Calanchi, uno spettacolo che lascia davvero a bocca aperta.

Dato uno sguardo veloce alla grotta dedicata a San Bonaventura (che proprio di Civita era originario) seguiamo la scalinata e la strada che, scendendo rapidamente, ci porta all’imbocco del ponte pedonale di accesso al borgo.

L’accesso al borgo è a pagamento, ma vi possiamo garantire che il costo di 5 euro vale decisamente la visita. Attraversando il ponte sopraelevato si prova un’emozione unica. Dalla vista sulla Valle dei Calanchi raggiungerete Porta Santa Maria che da accesso al borgo.

Il centro storico è un dedalo di stradino che si girano facilmente in poche ore. Scoprirete una vasta serie di negozi, bar e trattorie a proporre piatti, prodotti, vini e birre della tradizione locale.

Nel visitare Civita di Bagnoregio passerete per Piazza San Donato con la particolare pavimentazione in sabbia. Qui si affaccia la Cattedrale di San Donato e il Museo Geologico e delle Frane. Seguendo la strada principale scoprirete la vera bellezza di Civita di Bagnoregio fatta dalle sue casette in pietra decorate da fiori e da oggetti d’artigianato, con le sue molte terrazze panoramiche sulla Valle dei Calanchi.

Particolarmente è il Museo Antica Civitatis, una piccola grotta risalente all’età etrusca contenente una macina e moltissimi oggetti antichi.

Per la nostra visita a Civita ci siamo affidati all’istinto. Nel giro di 2-3 ore Civita di Bagnoregio si gira a piedi completamente, e abbiamo avuto modo di vedere e comparare tutti i bar e i ristoranti presenti nel borgo.

Tra i tanti locali della tradizione dove mangiare a Civita di Bagnoregio spendendo poco noi abbiamo scelto l’Arco del Gusto per i deliziosi panini enormi serviti con birra artigianale di produzione locale. Se volete mangiare qualcosa di più tipico andate per i piciarelli, i torciglioni, i tozzetti e il panpepato.

Collage con due foto che mostrano i panini e le birre de L'Aro del Gusto a Civita di Bagnoregio

Per informazioni più approfondite sulla visita a Civita di Bagnoregio potete leggere la nostra guida dettagliata.

La nostra visita di Civita di Bagnoregio è terminata poco dopo pranzo. Alle 15:00 eravamo di nuovo su strada in direzione di una nuova regione, l’Umbria.

In poco più di un’ora siamo arrivati al nostro albergo, l’Hotel Oasi dei Discepoli. L’albergo si trova proprio al di fuori dalle mura di una delle cittadina medievali più belle dell’Umbria: la straordinaria Orvieto.

Visita a Orvieto

Il Duomo di Orvieto visto di sera

Dopo una doccia e una breve pausa relax sul lettone comodo della nostra stanza ci siamo diretti verso il centro di Orvieto.

Siamo arrivati in centro verso le 18:00, un’ora troppo tarda per visitare tutta la cittadina medievale ma che lascia tempo a sufficienza per vederne le principali bellezze e chiudere con un’ottima cena a base dei prodotti della zona.

Una volta saliti sotto al bellissimo viale alberato di Strada della Stazione abbiamo lasciato l’auto presso l’Ex Caserma Parking, particolarmente comodo al centro e davvero economico: 1 euro al giorno.

Da lì siamo saliti brevemente verso il centro storico lasciandoci conquistare dal fascino della città medievale. Abbiamo intravisto il Pozzo di San Patrizio e la Fortezza di Albornoz (solo da fuori, era troppo tardi per l’ingresso) e siamo saliti lungo via Postierla verso quello che è forse il palazzo più bello di Orvieto, l’imponente duomo che proprio durante l’ora del tramonto vede il sole tingere i mosaici della facciata di bellissime sfumature calde.

Il tempo per la visita a Orvieto non è purtroppo molto ma possiamo comunque goderci le bellezze del borgo passeggiando alla ricerca di un posto dove cenare. Durante la passeggiata ci siamo gustati un ottimo aperitivo a base di birra locale umbra (la nostra preferita) e di affettati presso l’enoteca Bottega Vera, vicino alla Torre del Moro. Una piccola delizia che abbiamo adorato e vi suggeriamo con cuore!

Vagando per le strade vi suggerisco di vedere almeno Torre Macinelli e Torre del Moro, per finire a Palazzo Capitano del Moro e al Pozzo della Cava.

Abbiamo terminato la nostra serata passeggiando nel quartiere medievale, da Via della Cava alle chiese di San Giovanni e San Giovenale. Proprio qui ci siamo fermati nei pressi della Locanda del Lupo, un’ottima trattoria che propone piatti della tradizione umbra. Qui abbiamo consumato una cena a base di i pici alla carbonara con tartufo e un bel piatto di bruschette con fegato alla toscana e altri prodotto tipici, prima di ritornare in albergo a riposarci in vista della seconda giornata di viaggio.

Collage di foto di piatti consumati presso la Taverna del Lupo a Orvieto. Alla sinistra un piatto di bruschette, a destra pici alla carbonara con tartufo.
La nostra cena a Orvieto: bruschette con vari prodotti della zona e carbonara con tartufo, deliziose!

Orvieto è una città che merita di certo una visita più approfondita. Dopo esserci stati 5 anni fa, è stato un grande piacere tornarci!


  • Fermate: Civita di Bagnoregio, Orvieto;
  • Strade a pedaggio: da Pozzuoli a Civita di Bagnoregio e da Civita di Bagnoregio a Orvieto;
  • Dove abbiamo mangiato: pranzo da l’Arco del Gusto (Civita di Bagnoregio), cena alla Locanda del Lupo (Orvieto);
  • Dove abbiamo dormito:  l’Hotel Oasi dei Discepoli (Orvieto) – colazione inclusa;
  • Costi della giornata: pernottamento all’Hotel Oasi dei Discepoli (63.10 euro), pranzo da l’Arco del gusto (14), aperitivo a Bottega Vera a Orvieto (10), cena alla Locanda del Lupo (34), parcheggio a Civita di Bagnoregio (8 euro), parcheggio a Orvieto (1 euro).
  • Totale dei costi per il giorno 1: 130.10 euro.

Giorno 2: Bevagna – Assisi

Il secondo giorno di viaggio è stato dedicato all’esplorazione dell’Umbria, terra tanto ricca di borghi stupendi che la scelta di quali visitare è stata forse la più difficile. Alla fine abbiamo scelto in base al percorso e alle necessità di tempo. Dopo una breve visita la mattina a Bevagna, abbiamo passato il pomeriggio ad Assisi. Poco prima di arrivare al borgo di San Francesco abbiamo fatto una breve sosta al Birrificio dell’Eremo, uno dei birrifici indipendenti migliori e con più premi d’Italia.


La sveglia del secondo giorno ci ha accolto con un’enorme colazione a buffet all’italiana con torte, frutta fresca, cereali, latte, spremute e tantissime altre delizie!

Una volta effettuato velocemente il checkout e caricati i bagagli in auto, abbiamo fatto una breve pausa al Lidl per il pranzo, prima di dirigerci verso il Parco Fluviale del Tevere verso Bevagna.

Dopo aver guidato per poco più di un’ora e aver passato le bellissime località di Todi e di Montefalco arriviamo a Bevagna, un borgo meno conosciuto tra quelli umbri ma che offre uno scorcio meraviglioso di vita medievale in provincia di Perugia.

Visita a Bevagna

Piazza San Silvestro a Bevagna

Ciò che ci attira a visitare il borgo fortificato di Bevagna è la straordinaria storia delle sue quattro Gaite e del tradizionale Circuito dei Mestieri Medievali, una passeggiata tra i quattro quartieri principali a riscoprire gli edifici storici e le botteghe che hanno portato la fortuna al borgo per secoli.

Queste sono: l’antica Cartierala Cereriala Zecca e il Setificio, ognuna sparso in un punto delle rispettive Gaite: San GiovanniSan PieroSan Giorgio e Santa Maria.

Bevagna si visita facilmente in circa tre ore, lasciando tempo a sufficienza da dedicare al borgo di Assisi, nel pomeriggio.

Nell’approcciare le mura storiche di Bevagna lasciamo l’auto nel Parcheggio Centrale in via Clitunno, proprio nei ridossi della piazza centrale.

Passata Porto Romano e l’antico lavatoio alla sinistra, ci addentriamo tra i palazzi storici e gli edifici in pietra per arrivare a Piazza Silvestri, una location dall’aspetto scenografico e armonioso.

Sulla piazza si affacciano alcuni degli edifici e monumenti più importanti di Bevagna: Palazzo dei Consoli, la fontana monumentale, la Chiesa romanica di San Silvestro e la Chiesa di San Michele Arcangelo, l’edificio religioso più importante del borgo.

Dalla piazza partono i corsi Matteotti Amendola. Il primo fiancheggia la Gaita San Giorgio e Gaita la Gaita San Giovanni per indirizzare i cittadini e i viaggiatori verso le zone più centrali al borgo. Corso Amendola separa la Gaita Santa Maria dalla Gaita San Piero, due zone di Bevagna più residenziali ma altrettanto significative.

Dopo una breve esplorazione della Gaita San Giorgio, quella dedicata alla zecca e alla lavorazione del ferro e della liuta, abbiamo seguito su Corso Matteotti per passare davanti al Museo Civico.

Lungo il corso ci siamo fermati a una piccola bottega dove abbiamo acquistato un po’ di porchetta affettata sottile, un pezzettino di formaggio stagionato e una deliziosa salsina al tartufo. Assieme al pane fresco comperato in mattinata e all’insalata queste delizie hanno contribuito a creare il nostro delizioso pranzo al sacco, gustato seduti sulle scalette di una delle strade della Gaita San Giovanni, dove si trova ancora oggi la cartiera del borgo.

Nella Gaita San Giovanni di Bevagna vediamo il Tempio Romano, Porta Cannara, la Chiesa di San Francesco e dedichiamo un po’ di tempo alla visita ai maestosi resti dell’Anfiteatro Romano, una delle attrazioni di Bevagna che abbiamo preferito (l’ingresso è di soli 2 euro!)

Seguiamo le mura medievali per passare nella Gaita San Piero, dedicata alla lavorazione delle erbe e della cera, per terminare nella Gaita Santa Maria con il Setificio, dove si trattavano i tessuti. La nostra visita a Bevanga termina presso Porta Molini da cui torniamo velocemente all’auto.

Per informazioni più dettagliate su Bevagna, sul suo passato e sulla celebrazione annuale del Circuito dei Mestieri Medievali, vi suggeriamo di leggere il nostro blog post sulla visita alla scoperta del borgo.

Risaliti sull’auto si sono fatte le 13:00. Ci dirigiamo verso Assisi dove, prima di entrare nel borgo, ci aspetta una breve visita al celebre Birrificio dell’Eremo.

Visita al Birrificio dell’Eremo di Assisi

Una bottiglia e un bicchiere di birra dell'Eremo presso il Birrificio dell'Eremo di Assisi.

Prima tappa del nostro percorso turismo birrofilo è stato il Birrificio all’Eremo.

Si trova a pochi chilometri dal centro di Assisi, in una piccola zona industriale, e deve il successo delle sue birre all’attenzione, alla passione e alla voglia di innovazione che i mastri birrai mettono ogni giorno nella scelta degli ingredienti e nella creazione delle loro bevande.

Oltre a poter prendere parte a un tour guidato con degustazione, il birrificio offre un giardinetto esterno e una stanza negozio adibita a bar. Qui potrete fermarvi per gustare birre premiate a livello locale o internazionale, sia in bottiglia che alla spina, o portare a casa qualche gadget o delizia di produzione locale venduta in negozio in collaborazione con aziende artigianali di Assisi e dintorni.

Il microbirrificio offre birre prodotte secondo diversi stili, come le Ales, le IPA, una PILS e un’Italian Grape Ale. Noi abbiamo assaggiato la Madue (una Passion Fruit Sour Ale) e Aria (una session IPA). Due sapori molto diversi, ma forti al palato e piacevoli da bere.

Dovendo recarci ad Assisi per la visita del borgo noi abbiamo deciso di fermarci per bere una birra, saltando la visita guidata che sarebbe iniziata da lì a un’ora. Erano ormai passate le 15:00 da un po’ e non volevamo mancare nulla della bellissima cittadina di San Francesco.

Lasciato il birrificio ripartiamo in direzione Assisi. La strada a salire verso il borgo avvolge il colle, regalando una visuale delle zone del borgo incantevole. La vista migliore è però forse quella dalla campagna, dalla quale si vede Assisi con la sua imponente Basilica, le molte chiese e le due Rocce, da un punto di vista unico.

Visita ad Assisi

La piazza del comune di Assisi con la fontana dei tre leoni e, sullo sfondo, i palazzi storici in mattoni del borgo umbro.

Arrivati ad Assisi lasciamo l’auto presso il Parcheggio di Piazza Matteotti, uno dei più centrali al borgo. Non si tratta tuttavia del più economico. Altri parcheggi, meno centrali, hanno un costo giornaliero leggermente più basso. Tuttavia, a noi è convenuto grazie alla convenzione con il b&b scelto per il pernottamento che ci offriva uno sconto sul posto auto.

Da Piazza Matteotti abbiamo imboccato Via Il Torrione per poi scendere lungo Via Dono Doni, in direzione della nostra sistemazione per la notte. Per il nostro pernottamento ad Assisi siamo riusciti a trovare una stanza presso uno stupendo casolare nel centro storico di Assisi, tanto vicino al centro da affacciare quasi direttamente su Piazza del Comune.

Si tratta di Alter Ego b&b Assisi, una struttura con quattro stanze, ognuna con bagno privato. Compreso nel prezzo (di soli 52.36 euro) era previsto lo sconto al posto auto e un’enorme colazione dolce e salata con tanto di torte, cornetti, caffè, spremute e molto altro!

La nostra stanza presso l'Alter Ego B&B di Assisi.

Lasciati i bagagli e raccolto qualche consiglio su Assisi dal simpatico host, ci siamo messi su strada per la visita allo stupendo borgo umbro di Assisi. Sceso Corso Giuseppe Mazzini ci siamo ritrovati su Piazza Santa Chiara dove svetta l’omonima basilica che, all’età di 18 anni, scelse di lasciare tutto per seguire gli ideali di San Francesco.

La vista dalla piazza spazia su tutta la vallata circostante. La chiesa è un’imponente monumento alla religione e conserva al suo interno pregiati affreschi, assieme a un crocifisso di estrema importanza.

Proseguendo su via Agnese raggiungiamo la Chiesa Nuova, sempre legata alla vita del Santo francescano, per poi salire fino a Piazza del Comune. Qui, assieme alla fontana dei tre leoni, troverete il Palazzo del Capitano del Popolo e il celebre Tempio di Minerva.

Nel seguire via Arnaldo Fortini arriverete alla Basilica di San Francesco. La passeggiata segue una strada diritta costeggiata da edifici storici, negozi d’artigianato e ristoranti.

Raggiunta la basilica si rimane davvero a bocca aperta davanti a tanta bellezza. La chiesa, Patrimonio UNESCO dell’Umanità, è divisa in due areela Chiesa Inferiore (1228 – 1230) e la Chiesa Superiore (1230 – 1253).

Mentre la Chiesa Inferiore è più austera, piccola e cupa, decorata dai preziosi affreschi di Giotto, quella Superiore è più ampia e ariosa. All’interno potrete ammirare gli affreschi di Cimabue, di Giotto e della sua scuola. Le bellezza al suo interno sono talmente tante che difficilmente staccherete il vostro sguardo da esse!

Terminata la visita alla Basilica di San Francesco torniamo alla Piazza del Comune in direzione della Cattedrale di San Rufino, il vero patrono di Assisi. L’edificio è un pregiato esempio di arte romanica umbra, l’intera facciata e la piazza stessa sono di una bellezza unica. Stando in piedi sugli scalini si gode di un bellissimo scorcio sulla Rocca Maggiore, la nostra prossima destinazione.

Imboccando la strada sulla vostra destra troverete a un certo punto, sulla sinistra, via della Rocca, che sale fino alla sommità della collina. La passeggiata è forse un po’ faticosa, ma offre degli scorci bellissimi sulla Cattedrale di San Rufino e sul borgo alle vostre spalle.

Arrivati in cima, oltre a poter vedere la Rocca godrete di una vista unica su Assisi, Basilica di San Francesco inclusa, fino alle colline umbre circostanti. Si tratta di uno spettacolo immancabili all’ora del tramonto!

Dopo questa lunga giornata siamo stanchi, ma non ci risparmiamo un’ultima tappa. Tornando verso il centro abbiamo deviato velocemente per vedere l’Anfiteatro Romano presso Piazza Matteotti. Da là siamo tornati in Piazza San Rufino dove, da Pizzeria da Andrea, abbiamo mangiato tre deliziose torte al testo ripiene di salumi, tartufo, formaggi e salse varie per appena 25 euro!

Torte al testo da Andrea pizza, Assisi.
La nostra cena ad Assisi: torta al testo con salumi, formaggi, salse ai funghi e al tartufo

Questa è solo una parte delle meraviglie nascoste ad Assisi. Se aveste interesse a fermarvi più a lungo o imparare di più sulla storia e sulle attrazioni del borgo, vi suggerisco di leggere il nostro post: “Assisi in un giorno: visita al borgo di San Francesco“.


  • Fermate: Bevagna, Assisi;
  • Strade a pedaggio: non durante questo giorno;
  • Dove abbiamo mangiato: pranzo al sacco con panini e affettati acquistati a Bevagna, cena alla  Pizzeria da Andrea (Assisi),
  • Dove abbiamo dormito: Alter Ego b&b Assisi – colazione inclusa;
  • Costi della giornata: pernottamento all’Alter Ego b&b Assisi (52.36 euro), spesa pane Lidl (1.39 euro), affettato e formaggio per panino Bevagna (5.40), birre al Birrificio dell’Eremo (12 euro), cena da Pizzeria da Andrea (25.50 euro), parcheggio ad Assisi (15), parcheggio a Bevagna (3 euro).
  • Totale dei costi per il giorno 2: 114.65 euro.

Giorno 3: Monteriggioni – San Gimignano

Il terzo giorno del nostro road trip ci ha visti salire in Toscana. Il percorso tra le verdi colline toscane ci ha portati a Monteriggioni e a San Gimignano, due celebri località medievali lungo la via Francigena. Lasciata la città delle torri siamo stati al Birrificio San Gimignano, per poi chiudere la serata con un buon calice di vino vista tramonto presso un bellissimo casolare isolato tra le colline.


Prima di lasciare Assisi ci siamo fermati qualche minuto a respirare la fresca aria e la tranquillità del borgo di prima mattina. Appena si sono aperte le serrande ci siamo fermati presso una delle botteghe della strada per farci preparare un enorme panino con salumi e formaggio. Comperare la cena al sacco ad Assisi è molto conveniente ed economico, per non parlare di quanto sia buona!

Alle 9:00 siamo in auto e ci dirigiamo verso Perugia, per poi prendere la strada statale che affianca il Lago di Trasimeno, sfiora Siena, una vista spettacolare sul colle a destra, per arrivare alla prima fermata del nostro itinerario on the road in Toscana: Monteriggioni.

Visita a Monteriggioni

Vista della cinta muraria di Monterigigoni

Monteriggioni è un minuscolo borgo medievale tra le verdi colline della provincia di Siena.

Nonostante si tratti di un borgo che si visita in un paio d’ore, Monteriggioni è una delle cittadine medievali fortificate meglio conservate in tutta Italia. La strada stessa che conduce al borgo offre un assaggio molto scenografico sulla cinta muraria e delle sue 14 torri difensive. La piccola fortezza isolata è completamente circondata di vigneti e uliveti, come in una tipica scena da cartolina toscana.

Lasciata l’auto presso il parcheggio a pagamento (a 3.50 euro per 24 ore) entriamo tra le mura storiche di Monteriggioni per trovarci nella piccola piazza centrale, punto di arrivo della 32esima tappa della via Francigena, nel tratto del percorso che collega San Gimignano a Siena.

Monteriggioni ha resistito per secoli come avamposto difensivo costruito dalla Repubblica di Siena in difesa dei nemici fiorentini. Il borgo non è mai caduto a un attacco offensivo, se non a causa di un tradimento che ha portato alla conseguente annessione dei territori senesi alla Repubblica di Firenze.

L’aspetto di Monteriggioni è rimasto pressoché lo stesso dal periodo medievale.

Accedendo da Porta Franca potete raggiungere l’unico altro accesso al borgo, Porta Francigena, nel giro di qualche minuto. Su Piazza Dante potrete visitare la chiesa romano-gotica di Santa Maria Assunta e il Museo delle Armi e delle Armature.

L’attrazione principale del borgo è però la cinta muraria, visitabile su due tratti sopraelevati per soli 4 euro. Dalla sommità delle mura si gode del bellissimo spettacolo delle colline senesi e della vista stessa del borgo dall’alto, con le mura difensive che corrono tutto attorno. Monteriggioni è forse stata una delle sorprese più belle del nostro itinerario tra i borghi più grandi d’Italia: scoperto quasi per caso è diventato fin da subito uno dei nostri borghi preferiti dello stivale.

La passeggiata si chiude girando tra le due strade principali di Monteriggioni, osservando qualche negozio di souvenir e cercando ispirazione tra i menù dei ristoranti.

Potete trovare maggiori informazioni leggendo “Monteriggioni e dintorni: cosa vedere nel borgo fortificato toscano“:

Poco dopo le 12:00 ci siamo rimessi su strada in direzione della nostra seconda fermata in Toscana. Tra le tante bellezze della Toscana abbiamo scelto di visitare San Gimignano, un’altra cittadina Patrimonio UNESCO particolarmente apprezzata per il centro storico medievale perfettamente conservato e per le molte case torri visibili da lontano.

Anche per questo tratto di viaggio abbiamo evitato l’autostrada. San Gimignano dista a soli 40 minuti di auto, per cui abbiamo preferito guidare tra le bellissime strade toscane. Arrivando in questo modo inizierete a scorgere da lontano la skyline di San Gimignano, un disomogeneo susseguirsi di torre diverse che, straordinariamente, creano uno spettacolo unico quando viste all’unisono.

Visita a San Gimignano

Piazza della Cisterna a San Gimignano.

Nel visitare San Gimignano lasciamo l’auto presso il parcheggio P3 Bagnaia Superiore (al costo di 6 euro al giorno) per cominciare la nostra visita da Porta San Jacopo.

Vista l’enorme varietà di edifici, torri e musei da visitare a San Gimignano, mezza giornata è appena sufficiente per iniziare a scoprire le attrazioni del borgo. Nonostante questa prospettiva ci dotiamo di borraccia e di scarpe comode per goderci, almeno da fuori, tutto il bello che il borgo ha in serbo per noi.

Fin da subito notiamo i palazzi che hanno contribuito a rendere celebre il centro storico di San Gimignano. Le imponenti case torri sono visibili da ogni angolo del borgo e sorprendono per il perfetto stato di conservazione in cui si trovano ai nostri giorni. Fatte costruire inizialmente dalle famiglie nobiliari più ricche come simbolo di ostentazione della loro ricchezza (più alta la torre, più la famiglia era ricca e potente), le case torri hanno svolto anche un importante ruolo difensivo nella continua guerra tra i ducati toscani.

Delle 72 torri esistenti in passato, ora ne esistono solo 14, sopravvissute assieme al centro storico grazie anche all’immensa opera di restauro effettuato nel secolo scorso.

Passata la Chiesa di San Jacopo seguiamo fino alla Porta delle Fonti. Scendiamo la ripida discesa fino alle fonti medievali del borgo, che un tempo venivano usate come lavatoi e davano ristoro ai viandanti provenienti lungo la via Francigena.

Risalendo all’interno del centro storico, seguiamo un paio di svolte per arrivare a Piazza Sant’Agostino dove si trovano la Chiesa di Sant’Agostino, seconda per importanza nel borgo, e la Chiesa di San Pietro.

Ci dirigiamo quindi verso Porta San Matteo e via San Matteo, una delle due principali direttrici del borgo. Per pranzo abbiamo deciso di gustarci un’ottimo pasto con i prodotti locali nella magnifica location di San Gimignano, tenendo i panini pronti per cena. Nei pressi della porta ci prendiamo una meritata pausa pranzo da Echos a base di lampredotto e pici al ragù di cinghiale; il tutto accompagnato da un ottimo calice di Vernaccia di San Gimignano, il delizioso vino tipico del borgo.

Tornati su strada, saliamo via San Matteo affiancata da tantissimi negozi e botteghe ricchi di delizie per passare l’Arco della Cancellaria. A questo punto siamo entrati nella zona più centrale di San Gimignano e iniziamo a trovarci all’ombra delle celebri case torre. Troviamo prima Torre Pettini, per arrivare al Piazza del Duomo.

Piazza del Duomo è il vero centro della cittadina medievale toscana. Qui si trovano alcuni dei palazzi storici più importanti per la cittadina. Partiamo da alcune delle torre più alte, come Torre Grossa e Torre Rognosa (una delle poche visitabili), per includere il Duomo con la Cappella di Santa Fina, il Palazzo Vecchio del Podestà e il Palazzo del Comune.

Continuando a guardarci intorno troviamo poi Torre Chigi e le due celebri Torri dei Salvucci, che sembra abbiano ispirato le Torri Gemelle di Manhattan.

Saliamo quindi lungo Piazza delle Erbe per imboccare la scalinata fino alla Rocca dei Montestaffoli, dai cui resti si gode di uno dei panorami più belli sull’intera San Gimignano e sulla Valle d’Elsa. All’interno del parco non è inusuale incontrare cantanti e poeti intenti nel provare le loro opere, in uno scenario capace di trasportare a tempi antichi.

Dopo una breve pausa riscendiamo fino a Piazza del Duomo dalla quale, passando tra Palazzo del Podestà e Palazzo del Comune, ci guadagniamo l’accesso a Piazza della Cisterna.

Questa piazza dalla forma triangolare ospita alcuni tra i monumenti più importanti e belli di San Gimignano: l’arco dei Beccipalazzo Razzicasa Silvestrini e palazzo Tortoli. Su questa stupenda piazza, unica nel suo scenario medievale, si affacciano le torri gemelle degli Ardinghellila Torre del Diavolo e la Torre del Palazzo Pellari.

Su Piazza della Cisterna si trova anche una delle gelaterie premiate tra le migliori d’Italia. Si tratta della Gelateria Dondi che, assieme ai gusti della tradizione, propone interessanti combinazioni come noci e gorgonzola, lamponi e rosmarino o cappuccino e rum.

Scendendo Via degli Innocenti si accede a una bellissima terrazza panoramica che, assieme a una visuale completa sulle Torri dei Cugnanesi, dei Campatelli e dei Becci, permette di godere dello spettacolo delle colline coltivate a ulivi e a vigneti della Val d’Elsa.

Ci dirigiamo quindi verso Torre dei Campatelli per arrivare alla seconda direttrice di San Gimignano. Si tratta di via San Giovanni, una strada ampia e ariosa affiancata da entrambi i lati da tantissimi negozi a vendere souvenir, vini, prodotti tipici e tanti oggetti dell’artigianato locale.

Seguendo la strada fino a Porta San Giovanni, l’ingresso principale al borgo e punto d’accesso lungo la Via Francigena, troverete infinte la Chiesa di San Francesco e Museo della Tortura e dell’Inquisizione.

Uscendo da Porta San Giovanni potrete seguire a destra, lasciando alle spalle il Bastione di San Francesco, per ritornare al parcheggio lungo il passaggio pedonale che affianca le mura.

Come avete potuto leggere, le attrazioni da visitare a San Gimignano sono davvero tante; e questa era solo una lista accorciata da considerare per una rapida passeggiata di un pomeriggio. Se avete intenzione di rimanere più a lungo potete affidarvi alla nostra guida alla visita di San Gimignano, dove forniamo informazioni dettagliate sulla storia del borgo e sulle sue attrazioni con orari e costi per ciascuna di esse.

All’idea di fermarci più a lungo, noi abbiamo preferito vivere più attivamente il territorio completando la giornata con una visita al Birrificio San Gimignano che, con la sua esperienza, è riuscito a ricavare dalle materie prime del territorio birre di ottima qualità.

Visita al Birrificio San Gimignano

Bar e birre del microbirrificio San Gimignano, in Toscana.

Per quanto si trovi in posizione leggermente decentrata, il birrificio si raggiunge in 18 minuti in auto dal centro di San Gimignano. La struttura si trova presso una piccola area industriale e, oltre alla zona di produzione, ha un beer garden semplice e un piccolo bar molto carino con un banco per la spillatura della birra.

Tra i migliori d’Italia, il microbirrificio San Gimignano produce birre con ingredienti biologiche di filiera corta. Si specializza nella produzione di birre a fermentazione spontanea, invecchiate in botte di barrique con ingredienti inusuali come le foglie di tabacco dal Kentucky o le bacche di ginepro.

La produzione spazia poi su diverse birre più tradizioni come blonde, blanche, IPA, bruin e triple.

Nonostante non ci siamo fermati per una visita, il ragazzo al banco e i mastro birrai sono stati molto contenti di raccontarci del loro lavoro e dei progetti futuri. Mentre chiacchieravamo con loro abbiamo preso una Bruin (dal ricordo monasta) e una birra a fermentazione spontanea, la KA, con le bacche di ginepro. Prima di andare abbiamo preso due birre a fermentazione spontanea da gustare a casa, prima di andare a dormire.

Per la nostra sistemazione a San Gimignano abbiamo preferito soggiornare fuori dal centro storico, sia per una questione di prezzo, sia perché abbiamo voluto vivere la Toscana nella maniera più autentica possibile: niente di meglio che dormire in un agriturismo del posto. Il nostro pernottamento è stato l’Agriturismo Casa la Torre, un incantevole tenuta all’interno di un’azienda vinicola sulle colline appena al di fuori San Gimignano. Al costo di soli 60 euro per la notte ci ha regalato l’esperienza più bella di tutto il viaggio.

La pace e la quiete di questo luogo, assieme alla bellezza del viale alberato d’ingresso, della vista panoramica sui boschi e dei vigneti tutto attorno ci hanno concesso 12 ore di vero paradiso. Incluso nel prezzo c’è una deliziosa colazione dolce e salata con caffè, tè, spremute e tante altre cose. Ogni stanza ha il bagno privato.

Colazione a buffet presso l'Agriturismo Casa la Torre a San Gimignano, Toscana.

Al nostro arrivo siamo stati fortunati nel trovare una coppia di simpaticissimi signori statunitensi in vacanza in Toscana. Con tanto calore ci hanno invitato a fare due chiacchiere di fronte a un calice di vino (offerto dall’agriturismo). E così è terminata la nostra terza giornata di viaggio, raccontandoci storie, esperienze e parlando di vita sorseggiando vino sulle sedie a sdraio davanti a un tramonto stupendo.

Aperitivo con calice di vino bianco e cena con birra e panini presso l'Agritusmo Casa La Torre a San Gimignano, Toscana.
Il nostro aperitivo a base di vino biance, e cena con due enormi panini da Assisi e birra del Birrificio San Gimignano

  • Fermate: Monteriggioni, San Gimignano;
  • Strade a pedaggio: non durante questo giorno;
  • Dove abbiamo mangiato: pranzo da Echos (San Gimignano), cena al sacco in agriturismo con panini preparati al mattino ad Assisi;
  • Dove abbiamo dormito: Agriturismo Casa la Torre (San Gimignano);
  • Costi della giornata: pernottamento all’agriturismo Casa La Torre con colazione (66 euro), pranzo da Echos (33 euro), cena al sacco in agriturismo con panini da Alimentari Gambacorta Assisi (7.62), birre presso il Birrificio San Gimignano (32 euro), parcheggio a San Gimignano (8.50 euro euro), parcheggio a Monteriggioni (3.50 euro).
  • Totale dei costi per il giorno 3: 150.62 euro.

Giorno 4: Scarperia e San Piero – Brisighella

Il quarto giorno di viaggio è stato dedicato in parte alla visita della zona del Mugello, con Scarperia e San Piero, e in parte alla scoperta di Brisighella, un borgo stupendo nel cuore del Parco della vena del gesso romagnola. Per la notte ci siamo fermati a Ferrara dopo una breve deviazione al Microbirrificio Claterna, uno tra i migliori al mondo per la produzione di birre fruttate.


La mattina del nostro quarto giorno di viaggio lasciamo a malincuore la location idilliaca dell’agriturismo per rimetterci su strada. Ritornati su strada, ci siamo verso Firenze per circumnavigarne il centro in direzione del Mugello, una zona fantastica a confine tra Toscana ed Emilia Romagna dove le colline degli Appennini sono coperti di viti, olivi e alberi da frutta

La prima fermata del quarto giorno di viaggio è stata Scarperia e San Pietro, un piccolo comune dato dall’unione di due borghi che portano con sé un vasta serie di interessanti tradizioni. Entrambi si visitano nel corso di poche ore, per cui sono una fermata ideale lungo l’impegnativo percorso che ci porterà, nel corso della giornata, a Brisighella prima, e a Ferrara poi.

Visita a Scarperia e San Piero

Il cortile interno di Palazzo dei Vicari a Scarperia nel Mugello

Arrivati a Scarperia (trovate qui il nostro itinerario completo alla visita del borgo) lasciamo l’auto presso il parcheggio gratuito Parkeerplaats Scarperia. Da lì, attraversando i giardini comunali arrivare al centro è questione di pochi minuti. Passati i resti delle mura comunali, deviamo velocemente a sinistra per incamminarci verso Villa il Torrino, un elegante ristorante ricavato da una delle antiche torri difensive del borgo.

Seguendo la strada troviamo un secondo ingresso pedonale alle mura. Il borgo è piccolo e si sviluppa attorno alla piazza principale, dalla quale si sviluppano le altre direttrici secondo una disposizione molto regolare a scacchiera.

Proprio sulla piazza ci troviamo davanti all’edificio più importante del borgo, Palazzo dei Vicari, che nel corso dei secoli ha svolto il ruolo di palazzo nobiliare e di fortezza. Questo lo si nota dall’enorme quantità di stemmi (uno per ogni vicario) che decorano le pareti del palazzo, sotto forma di affreschi o di mascheroni in terracotta, nonchè dlal’imponente figura tanto simile a Palazzo Vecchio di Firenze.

Scarperia è celebre per la lavorazione dei metalli e, specialmente, per la creazione di coltelli, arte che per secoli ha guidato la fortuna del borgo. All’interno di Palazzo dei Vicari si può visitare il Museo dei Ferri Taglianti, come si possono notare tante coltellerie lungo la strada principale che conduce alla piazza. L’ingresso al museo e a Palazzo Vicari sono a pagamento, con biglietti a partire da 5 euro per adulti.

Sulla piazza principale di Scarperia affacciano due chiese particolarmente belle: l’Oratorio della Madonna di Piazza e la Prepositura dei Santi Jacopo e Filippo. Entrambe ad accesso gratuite, sono da secoli parte attiva della vita di Scarperia. Non a caso la prima veniva utilizzata per la cerimonia di insediamento dei vicari.

Nel lasciare Scarperia ci siamo diretti brevemente verso San Piero dove, a seguito di una rapida visita del centro storico, ci siamo spostati verso la Pieve di San Pietro, una delle più antiche del Mugello.

L'ingresso per turisti al circuito del Mugello

Gli appassionati di motori lo sapranno di certo: proprio a Scarperia e San Piero si trova l’autodromo del Mugello, uno dei circuiti automobilistici e motociclistici italiani più famosi. Per quanto non ci siamo potuti fermare per visitarlo, abbiamo fatto una piccola deviazione per poterlo vedere dall’esterno e ascoltare il rombo di una gara in corso. Siamo quindi tornati sulla strada e valicare gli Appennini verso la seconda meta della giornata: Brisighella.

Visita a Brisighella

Vista panoramica su Brisighella e sulla Torre dell'Orologio dalla Rocca Manfredina

Attraversato l’appennino Tosco-Emiliano ci ritroviamo nel Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola. Proprio qui, ad affacciarsi sulla Valle del Lamone si trova la nostra tappa per il pomeriggio del quarto giorno: il borgo di Brisighella.

Brisighella si scorge subito da lontano per via dei tre alti colli in gesso, su cui svettano imponenti i simboli del borgo: la Rocca Manfrediana risalente al XIV sec., il santuario della Beata Vergine del Monticino datato al XVIII sec. e la cosiddetta torre dell’Orologio risalente al tardo XIX sec.

Il borgo è riconosciuto tra i più belli d’Italia, fa parte delle Città Slow ed è stato riconosciuto dalla Bandiera Arancione del Touring Club italiano.

Visitare Brisighella regala un vero e proprio viaggio nel tempo. Lasciata l’auto presso il parcheggio gratuito via Giovanni Pascoli, seguiamo su Piazza Carducci con la Collegiata dei Santi Michele e Giovanni Battista. A guardarsi intorno sembra quasi di essere ritornati in una cartolina dell’Italia agli anni 50, con la piazza di case semplici circondata da bar, ristoranti, botteghe con fiori e insegne che, per quanto pulite e moderne, ricordano molto quel periodo. Proprio qui vi suggeriamo una pausa pranzo presso il ristorante La Casetta, uno dei migliori per la cucina romagnola.

Passando su Piazza Marconi ritorniamo indietro nel tempo. Se da un lato troviamo il palazzo del municipio, dallo stile rinascimentale, dall’altro c’è la celebre e colorata Via degli Asini. Nata come strada rialzata a difesa del borgo, successivamente venne inglobata negli edifici che vi affacciavano e divenne il percorso usuale utilizzato dai birrocciai per trasportare il gesso delle cave della Valle del Lamone con l’aiuto degli asinelli.

Risalendo imbocchiamo via della Torre. La strada porta alla Torre dell’Orologio, che raggiungiamo dopo una lunga scalinata. La salita vale la fatica perché da qui si gode di una vista unica sulla Rocca Manfrediana e sul borgo sottostante. Seguendo la strada bianca è possibile raggiungere la Rocca senza scendere di quota, per poter ammirare Brisighella e la sua Torre dell’Orologio da un altro punto di vista.

Saliti brevemente fino al Santuario della Beata Vergine del Monticino, siamo ridiscesi verso il centro per rimetterci in auto verso Ferrara, dove abbiamo scelto di soggiornare per la notte.

Per una guida completa alla visita di Brisighella e ai meravigliosi dintorni nel Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola  vi rimando al mio articolo completo qui sul blog.

Visita al microbirrificio Claterna

Nella strada verso Ferrara deviamo per raggiungere in località Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna. Qui si trova il premiato Birrificio Claterna, da poco inserito nella guida Guida alle Birre d’Italia 2023, offre una varietà di birre molto ampia: dalle ale, stout, weizen, IPA fino alle sour fruttate, come anche la birra stagionale alla castagna o l’Affumicotta (affumicata).

Per quanto fosse tardi per la visita effettiva al birrificio, riusciamo comunque a fermarci al negozio dove, assieme a birre in bottiglia e gadget, è possibile farsi spillare una birra fresca che ci godiamo nel beer garden a vista campi e prati, in fase di allestimento.

A questo punto si è fatto davvero tardi, per cui copriamo gli ultimi chilometri che ci separano dal centro di Ferrara e dalla nostra sistemazione per la notte: Stella De’ Tolomei. Si tratta di un’ottima sistemazione, comoda al centro, con stanze e bagno puliti e moderni.

Per la notte potete lasciare l’auto al Parcheggio Kennedy, più centrale ma a pagamento. A questo punto, se vi rimangono ancora forze, potete scendere per una breve passeggiata in centro a Ferrara, ammirarne il bellissimo Castello Estense, vederne la Cattedrale di San Giorgio Martire e terminare alla Piazza Municipale con il celebre Scalone D’oro.

Per cena non ci sono dubbi: non mancate di fermarvi da Hostaria Savonarola, la miglior soluzione economica per gustare il meglio della cucina ferrarese in centro città. Noi ci siamo deliziati con un piatto di cappellacci ferraresi, pasticcio ferrarese, salama da sugo con anche spezzatino d’asino con polenta. Abbiamo accompagnato il tutto da vino Lambrusco della casa e da due fette di torta per soli 42 euro!


  • Fermate: Scarperia e San Piero, Brisighella, Ferrara;
  • Strade a pedaggio: dal birrificio Claterna a Ferrara;
  • Dove abbiamo mangiato: pranzo al ristorante La Casetta (Brisighella), cena all’Hostaria Savonarola (Ferrara);
  • Dove abbiamo dormito: Stella De’ Tolomei (Ferrara);
  • Costi della giornata: pernottamento da Stella De’Tolomei (55 euro), pranzo al ristorante La Casetta (34 euro), cena all’Hostaria Savonarola (44 euro), birra al Birrificio Claterna (14 euro), parcheggio a Ferrara (6 euro).
  • Totale dei costi per il giorno 4: 153 euro.

Giorno 5: Montagnana – Asolo

Durante quinto giorno di viaggio valichiamo il confine tra Emilia Romagna e Veneto per scoprire la storia e le meraviglie dei borghi veneti, per secoli protagonisti delle faide tra famiglie interne regnanti. Dalla campagna padovana a Montagnana ci siamo spostati fino alle verdi colline di Asolo, terra del Prosecco. Per la notte ci siamo fermati nei pressi di Padova, ma solo dopo aver visitato il birrificio artigianale indipendente Crak.


La mattina del quinti giorno ci alziamo presto per macinare velocemente i chilometri che ci separano dai due ultimi borghi scelti per l’itinerario. Si trovano entrambi in Veneto, la mia regione d’origine, e per quanto li abbia visitati più di una volta, ci torno sempre con piacere. Sto parlando di Montagnana, riconosciuta come una delle città murate più belle d’Europa, e di Asolo, la città che, secondo Giosuè Carducci, offre 100 orizzonti sulle meravigliose Colline del Prosecco. La giornata termina con una birra al microbirrificio birrificio artigianale Crak di Padova. Si tratta di quello che, nel corso del viaggio, ha meglio incontrato i nostri gusti e ha saputo superare le nostre aspettative.

Visita a Montagnana

Mura di Montagnana

Con la sua cinta muraria tra le migliori conservate in tutta Europa, Montagnana è non solo uno dei borghi più belli del Veneto, ma rientra tra i borghi più belli d’Italia, è stata insignita della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e premiata dalle Spighe Verdi, riconoscimento conferito alle città che promuovono uno sviluppo rurale sostenibile.

Non male come presentazione, non trovate anche voi?

La visita a Montagnana si può portare a termine facilmente nel giro di mezza giornata, lungo una passeggiata che permette di scoprire la sua importante storia di borgo difensivo a difesa dei Carraresi di Padova dai vicini Scaligeri di Verona.

Per via della breve distanza che separa Ferrara da Montagnana, alle 09:00 siamo già alla cittadina murata. Lasciata l’auto presso il presso il parcheggio comunale a ridosso di Porta XX Settembre, la passeggiata nel centro storico di Montagnana parte proprio dall’omonima porta per seguire sulla destra l’imponente cinta muraria costruita a difesa del borgo. Arrivati alla Chiesa di San Francesco proseguiamo fino al Castello di San Zeno, fatto edificare da Ezzelino III da Romano detto Il Terribile nel 1242 dopo che, conquistata e rasa al suolo la città, decise di ricostruirla più forte e inespugnabile.

Particolarmente bella è la vista panoramica dalla torre del Mastio su Montagnana e sulla Pianura Padana circostante. Vi suggerisco di approfittarne, costa solo 1.50 euro e ne vale sicuramente la pena!

Uscendo da Porta Padova attraverserete il fossato, un tempo interamente ricoperto d’acqua, per godere di un piccolo scorcio su Villa Pisani. La villa, assieme alle altre Ville Palladiane, fa parte dei Siti Patrimonio Unesco dal 1996. Peccato per il nuovo incrocio, che ne rovina la visuale.

Tornati nel centro si segue via Carrarese. Qui fermatevi all’antica Pasticceria Cuccato, dove potrete assaggiare il delizioso Pane di Ezzelino.

Arrivati a Piazza Vittorio Emanuele, il centro della vita montagnanese, potrete ammirare il tipico scenario di piazza a stampo rinascimentale del nord Italia con le arcate di Palazzo Valeri e Palazzo Zanelli e il Duomo di Santa Maria Assunta. La piazza è il luogo ideale dove fermarsi per un veloce pranzo al sacco, specialmente nella cittadina dove viene prodotto il delizioso Prosciutto di Montagnana DOP, celebrato nel corso del mese di maggio. Terminato l’aperitivo a base di spritz e prosciutto di Montagnana, per pranzo decidiamo di farci preparare del pane fresco dal Panificio Zanarotti e di farci dei panini con Prosciutto di Montagnana e formaggio acquistati dal supermercato lì vicino.

Visitato l’interno del Duomo, seguiamo verso la terza porta di accesso al borgo, Porta Vicenza, per chiudere in direzione di Porta Legnago e la Rocca degli Alberi. Fatta edificare da Francesco II da Carrara con l’intenzione di rafforzare le difese occidentali, la Rocca è protagonista dell’incendio della torre nel corso del Palio dei 10 comuni che si tiene a Montagnana nel mese di settembre. Da qui, passeggiando sull’erba dell’antico fossato circumnavighiamo le antiche mura medievali per ritornare all’auto.

Questo è solo un assaggio di quanto Montagnana ha da offrire. Per la vostra visita potete sfruttare la guida completa che ho scritto per aiutare ad orientarvi alla scoperta di questa meravigliosa città murata veneta!

Sono le 12:00 quando torniamo al volante per prendere la SR53 in direzione di Asolo, la nostra ultima tappa del viaggio, e delle meravigliose Colline del Prosecco in Veneto.

Visita ad Asolo

Asolo è una tappa ideale per chiudere questo fantastico itinerario tra i borghi più belli d’Italia.

Situato sulla sommità dei colli, Asolo è famoso con “città dei cento orizzonti“, appellativo datogli dal celebre poeta Giosuè Carducci per via delle molteplici terrazze panoramiche meravigliose che si trovano sparse ovunque tra le strade di questo borgo di stampo medievale.

Lasciata l’auto presso il parcheggio gratuito dell’USSL numero 2, potete guadagnare velocemente l’accesso al borgo salendo la strada fino a Porta Loreggia. Da qui comincia la visita ad Asolo, uno dei borghi più belli del Veneto rinomato per la ricchezza dei palazzi storici, dei bar e dei ristoranti che sanno trasportare in uno scenario di cinema all’italiana.

Passando al di sotto delle arcate di via Browing avrete modo di vedere molte delle botteghe, dei bar e dei ristoranti di stampo trevigiano che impreziosiscono Asolo. Raggiunta Piazza Garibaldi avrete modo di scegliere se scalare il colle fino alla Rocca, se visitare il Castello di Asolo o se proseguire fino alla casa di Eleonora Duse fino al Cimitero di Sant’Anna dove trovano riposo Eleonora Duse e Freya Stark, due delle figure femminili più importanti nella storia di Asolo.

Vi ricordo che la Rocca è aperta solo nei giorni di sabato e di domenica. Se doveste capitare in zona nei fine settimana vi suggerisco di andarci, perché da questa si gode del panorama in assoluto migliore sull’intero borgo e sulle colline coltivate a vigneti tutto attorno.

La nostra visita ad Asolo terminata con un buon calice di Prosecco in piazza, seguito da una cene a base di formaggi e affettati veneti e di un ottimo primo con ricotta ed erbette. Per un ottimo pasto ad Asolo spendendo poco vi suggerisco “Porchetta a Manetta“!

Asolo è la nostra ultima tappa del viaggio on the road tra i borghi più belli del centro e nord-est d’Italia.

Per la notte abbiamo dormito nei pressi di Padova, dove i costi degli alloggi erano più convenienti rispetto ad Asolo.

Prima di andare a dormire abbiamo fatto una breve tappa presso uno dei microbirrifici migliori di Padova e del Veneto. Si tratta di quello che, tra tutti, è risultato il nostro preferito: il Birrificio Crak.

Visita al birrificio artigianale indipendente Crak

Una pinta di birra Crak dell'omonimo birrificio, a Padova

Il birrificio Crak ha due sedi a Padova. La sede secondaria, Crak Casana, si trova poco fuori dalla zona Sacra Famiglia ed è più comoda al centro di Padova. La seconda, la Crak Brewery Taproom, è la sede principale. Si trova fuori Padova, a Campodarsego, e ha una fantastica tap room con beer garden proprio accanto ai locali dove si produce la loro birra.

Entrambi le sedi di Crak sono davvero belle con tanto di cucina, sale interne ed esterne, beer garden con giochi da tavolo, tavolo da ping pong e da biliardo, calcio balilla e una serie di intrattenimenti adatti a passare una piacevole serata in compagnia.

Tra le due la nostra sede preferita è quella di Campodarsego per via della tipica atmosfera industriale da microbirrificio con i fusti e i tini di fermentazione a vista.

Crak è un microbirrificio agricolo completamente indipendente che basa la sua catena di produzione su cereali e frutta provenienti dal territorio della regione, sulla creatività e una grande voglia di sperimentare.

Il birrificio Crak ha un’ampia selezione di birre di diversi stili e gradazioni, dalle diverse IPA, pilsner e stout. Tra le nostre preferite la Guerrilla (IPA) e la Mundaka (Session IPA), ma personalmente amo anche i sapori complessi della CocoBanana (Birra Whisky Barrel Aged Pastry Stout).

Nato nel 2015, il birrificio agricolo Crak si è distinto fin da subito per l’eccellente lavorazione delle materie prime e per la ricerca di sapori decisi. Da anni è uno dei birrifici tra i più premiati d’Italia e proprio quest’anno ha vinto il premio come miglior birra d’Italia 2023 per la loro Double IPA.

Le birre possono essere acquistate sia in loco che online, come anche presso alcuni negozi e bar selezionati.

Per la notte ci siamo fermati dai miei genitori (sono originario del Veneto, non molto lontano da Padova). Per la notte conosco un ottima sistemazione poco al di fuori dal centro di Padova. Si tratta di un appartamento messo in affitto con Booking.com, una sistemazione confortevole ed economica adatta a un buon riposo dopo questo lunghissimo viaggio. Lì potete inoltre lasciare l’auto e arrivare in centro città con il comodo tram, la cui fermata “Cuoco” è a 7 minuti a piedi dall’appartamento.

Per la mattina a seguire, nel caso siate interessati a fermarvi a Padova e visitare la città, o cerchiate semplicemente i migliori bar dove fare colazione, vi suggerisco la mia guida a Padova nella quale, dopo 6 anni da studente universitario e ricercatore, sono riuscito a trasmettere tutta la mia conoscenza sulla città.


  • Fermate: Montagnana, Asolo;
  • Strade a pedaggio: da Ferrara a Montagnana, da Montagnana ad Asolo;
  • Dove abbiamo mangiato: pranzo al sacco a Montagnana, cena da Porchetta a Manetta (Asolo);
  • Dove abbiamo dormito: Ground Floor, Top Level (Padova);
  • Costi della giornata: pernottamento a Padova (66 euro), pranzo al sacco a Montagnana (10.75 euro), cena ad Asolo (38 euro), birre al birrificio Crack (12.70 euro).
  • Totale dei costi per il giorno 5: 127.45 euro.

Giorno 6: rientro a casa

Il sesto giorno di viaggio è quello destinato al rientro a casa. Sia che abbiate viaggiato verso nord che verso sud, che proveniate dall’est o dall’ovest d’Italia, il modo più rapido per il rientro è seguendo la rete autostradale italiana. Nel nostro viaggio da Padova a Napoli abbiamo seguito l’autostrada A1, rientrando dopo un viaggio di circa 8 ore, pause comprese.

Per via della grande quantità di chilometri da coprire in un solo giorno, nel corso del vostro tragitto verso casa potete considerare di fermarvi in una delle tante altre meravigliose località presenti nelle regioni che separano Padova da Napoli.

Sia che cerchiate una fermata intermedia o siate alla ricerca di idee per prolungare il vostro viaggio, ecco alcune fermate aggiuntive che potete valutare più a nord, più a sud o nel corso del tragitto:

Costi del viaggio

Per quanto si tratti del nostro paese, anche un road trip in Italia può risultare molto costoso se non si presta attenzione a come si spendono i propri soldi.

Nonostante si possa viaggiare con la propria auto, carburante e strade a pedaggio possono rivelarsi molto costose per coprire distanze molto grandi. Per questo è un bene alternare autostrada con statali e percorsi secondari.

Una buona organizzazione, la scelta di risparmiare con pasti al sacco o d’asporto (sfruttando le colazioni quasi sempre incluse e godendo comunque di un pasto caldo ogni giorno) e la possibilità di prenotare il posto letto in anticipo portano spesso a un risparmio non indifferente.

I vari aperitivi per provare le birre locali e le visite ai birrifici possono sembrare ai molti delle spese superflue, ma per noi non lo sono stati. Dopotutto si trattava sempre di una vacanza e, come capita per tutti, abbiamo preferito goderci ciò che ci appassiona risparmiando su altre cose.

Come avete potuto leggere, in questo viaggio non ci siamo fatti mancare nulla e abbiamo avuto modo di gustare, in tutti i sensi, un po’ tutto quello che fa parte della tradizione dei borghi e delle regioni visitate.

In fin dei conti la spesa totale, riassunta qui sotto con tutte le spese effettuate giorno per giorno, è buona per un road trip di sei giorni in Italia tra località turistiche e borghi antichi.

Costo totale del viaggio per 2 persone: 1004.71 euro = 502.35 euro a persona.

  • Costo per il noleggio dell’auto: 0€ (siamo partiti con la nostra auto)
  • Costo del carburante: 221.39€ – ho una Fiat Punto a Diesel del 2006, con consumo medio di 22 Km/litro. I costi del carburante sono calcolati sui consumi della mia auto. Sicuramente, con un auto più nuova riuscirete a coprire maggiori distanze risparmiando sul carburante.
  • Costo del pedaggio autostradale: 107.50 euro;
  • Spese del giorno 1: 130.10€;
  • Spese del giorno 2: 114.65€;
  • Spese del giorno 3: 150.62€;
  • Spese del giorno 4: 153€;
  • Spese del giorno 5: 127.45€;
  • Spese del giorno 6: 0€ (abbiamo considerato il tutto nei costi del carburante e dell’autostrada indicati sopra).

Se non volete spendere soldi in birrifici ed esperienze simili potrete arricchire il vostro tour di altre esperienze, o fare in modo di farlo funzionare a un costo ancora inferiore!

Sappiamo bene che sei giorni non sono lontanamente vicini all’essere sufficienti per godere del nostro paese, ma sono un buon punto d’inizio per conoscere regioni diverse dalla nostra e per porre basi per viaggi e vacanze future.


I road trip che potete organizzare in Italia sono tanti e uno più bello dell’altro! Dalla Costiera Amalfitana, il tour della Sicilia o della Puglia a sud, come anche un tour on the road delle Dolomiti o attraverso le Cinque Terre in Liguria.

Questa vacanza alla visita dei borghi più belli d’Italia dal sud al nord del Bel Paese è pensata come un omaggio a tutto ciò che è bello è vario nella nostra meravigliosa penisola. Non vediamo l’ora di replicare con un’esperienza simile che ci porti a scoprire le altre città d’arte, i borghi e le bellezze naturalistiche che la nostra straordinaria penisola ha da offrire.

Se cercate altre idee per un viaggio on the road in previsione dell’estate, vi suggerisco:

Potrebbero anche esservi utili:

Spero che questo itinerario on the road tra i borghi più belli d’Italia vi sia piaciuto e vi possa essere utili!

Per ogni domanda possiate avere lasciate un commento qui sotto, dove potrebbe essere d’aiuto ad altri viaggiatori; o se preferite scrivetemi per email. Vi leggo e rispondo sempre molto volentieri!

Buona giornata e buon road trip!


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