Passeggiata sul ponte tibetano AVIS a Valli del Pasubio

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Il ponte tibetano AVIS a Valli del Pasubio è una delle tante attrazioni che arricchiscono le Piccole Dolomiti vicentine, una delle tappe preferite per gli amanti della ferrata, del cicloturismo e delle escursioni.
Era ormai da molti anni che mancavo di visitare le alture nella zona del Pasubio, rese tristementi famose per via delle molte battaglie combattute nei tempi della Grande Guerra, di cui si vedono ancora i segni.
Valli del Pasubio è una meta famosa per il silenzioso ricordo preservato nei confronti dei conflitti che l’hanno devastata. Se l’Ossario del Pasubio è stato eretto come monumento in ricordo dei caduti, il sentiero delle 52 gallerie che porta al Rifugio Papa e i molti sentieri tracciati dagli abitanti e solcati dai soldati rimangono segni indelebili di un passato non molto lontano.
Memore di una passeggiata fatta con i miei genitori quando ancora ero piccolo e desiderosi di riallacciare il rapporto con la natura, scegliamo le Prealpi Vicentine come meta della nostra giornata. Siamo incuriositi soprattutto dal ponte tibetano AVIS a collegare il percorso della Strada dei Re a Rifugio Campogrosso.
Come raggiungere il ponte tibetano AVIS a Valli del Pasubio
Raggiungere il ponte tibetano AVIS a Valli del Pasubio è semplice. La nostra escursione ha inizio al passo Piana delle Fugazze a 1163 m di altitudine, dove lasciamo l’auto in uno dei parcheggi a pagamento (3€ per l’intera giornata). Arrivando da Vicenza, potrete raggiungere Piana delle Fugazze oltrepassando il paesino di Valli del Pasubio in circa un’ora e un quarto di guida.
In alternativa, potreste raggiungere in auto il Rifugio Campogrosso da Recoaro Terme per incamminarvi da qui verso il ponte.
La giornata era calda e soleggiata e troviamo pochi escursionisti. Nonostante il bel tempo, a poche curve dal passo ci troviamo davanti alcune macchie di neve, che diventa alta quasi due metri non appena arriviamo a Piana delle Fugazze. Fortunatamente eravamo ben attrezzati con scarponi e bastoni, per cui decidiamo di proseguire con il nostro piano. Lasciamo l’auto in un piccolo parcheggio secondario a pochi passi dall’inizio della Strada dei Re e dall’Ossario del Pasubio.
L’itinerario ad anello da Piana delle Fugazze – Ossario del Pasubio – Ponte Tibetano AVIS – Rifugio Campogrosso
Da qui seguiamo le indicazioni verso l’inizio del nostro itinerario, la Strada dei Re (o SP99), chiamata così perché inaugurata da Re Vittorio Emanuele III nel 1918. Questa strada asfaltata collega l’area di Piana delle Fugazze e dell’Ossario del Pasubio al passo Campogrosso, con un dislivello di circa 400 m. Al ritorno è possibile rientrare seguendo il sentiero CAI 170 oppure la più comoda (ma più lunga) Strada delle sette fontane.

Prima di salire per la strada, tra l’altro coperta da un’altissima coltre di neve ghiacciata, facciamo una breve deviazione; raggiungendo in 5 minuti l’Ossario del Pasubio, un monumento ai caduti della prima guerra mondiale che raccoglie le spoglie di oltre 10.000 soldati. Il suo interno, riccamente decorato, è visitabile gratuitamente. Oltre all’area sotterranea contenente le tombe dei caduti, il lato superiore contiene una piccola cappella. Da questa, una serie di scale in pietra consentono di raggiungere il locale al di sotto del tetto a forma piramidale.

L’ossario si trova su di uno sperone di roccia da cui si gode di una vista spettacolare sulle montagne, sulle vallate e sulla pianura sottostante. Per questo ci concediamo qualche minuto per osservare lo spettacolo e goderci la tranquillità del posto, prima di tornare sui nostri passi per arrampicarci sulla neve che ricopre la Strada dei Re e dirigerci verso il ponte tibetano AVIS. Ricordate che, nonostante sia asfaltata, la strada è a sola percorrenza pedonale!

La neve ci rallenta un po’, per cui la passeggiata verso il ponte tibetano richiede circa 50 minuti, una decina in più di quanto programmato.

Il ponte tibetano AVIS a Valli del Pasubio è stato completato nel 2016 per fornire un’alternativa al collegamento più breve tra Piana delle Fugazze e il Rifugio Campogrosso, reso inacessibile da una frana che aveva fatto crollare circa 500 m della Strada dei Re. Lungo 100 metri e sospeso a un’altezza di oltre 30 metri, è stato realizzato completamente in acciaio e dotato di corde antivento per limitarne le oscillazioni.

Devo ammettere che percorrerlo da una certa impressione, non tanto per l’altezza o il fatto di poter vedere il vuoto tutto attorno, quanto per il dondolio causato dai passi delle altre persone che lo percorrono! Il ponte è chiuso nel caso di avverse condizioni meteo e se ricoperto di neve. Fortunatamente durante la nostra escursione era ben pulito, per cui abbiamo potuto percorrerlo. Nel caso capitiate in zona durante i mesi invernali procuratevi sempre l’attrezzatura necessaria per un’escursione sulla neve. Non devono mancare scarponi da montagna con ramponi da neve, bastoni da trekking e racchette da neve (nel caso la neve sia molto morbida).

Il ponte porta il nome in omaggio dell’associazione dei donatori di sangue AVIS, in onore dell’operato svolto a seguito di un tragico incidente avvenuto il 1 Settembre 1956. Era difatti metà pomeriggio quando, a causa delle avverse condizioni meteo e di una manovra azzardata dell’autista, un autobus proveniente da Recoaro Terme precipitò in una scarpata nelle vicinanze. Da questo gravoso incidente 15 persone persero la vita mentre 11 ne rimasero gravemente ferite. Vennero salvate dal tempestivo intervento dei soccorsi, chiamati da alcuni operai che fortunatamente si trovavano nella zona per lavori di rifacimento del manto stradale. I malcapitati vennero trasportate d’urgenza all’ospedale di Schio dove vennero salvati grazie al tempestivo aiuto dei donatori AVIS e dei locali che si mobilitarono per donare molto sangue. Fu per questo motivo, per ricordare della generosità e dell’umanità dimostrata dai donatori, che il ponte è stato intitolato all’associazione AVIS.

A causa della presenza di altri escursionisti non ci fermiamo a fare troppe foto e ci ricongiugiamo alla Strada dei Re in direzione del Rifugio Campogrosso, dove avevamo prenotato per il secondo turno del pranzo, alle ore 13:00. Dopo circa un’ora di passeggiata sulla neve, godendo della vista della pianura in basso e delle Piccole Dolomiti ormai a portata di braccio, raggiungiamo Malga Campogrosso e il vicino rifugio.

Siamo un po’ in anticipo, per cui ci sediamo nella saletta d’ingresso dove, riscaldati dal tepore della stufa a legna, riposiamo i muscoli sorseggiando una deliziosa birra ambrata con alcune patatine. Alle 13:00, puntualissimi, ci sediamo nella sala interna dove possiamo goderci un pranzo delizioso. Quel giorno la strada era ancora ghiacciata per cui il rifugio non era affollato dai soliti turisti che arrivavano in auto da Recoaro Terme. Assieme a noi alcuni escursionisti e sciatori. Nei mesi più caldi (e in tempi diversi da quelli pandemici in cui ci troviamo ora), Rifugio Campogrosso risulta più affollato. Consigliamo quindi di chiamare per richiedere di riservare un tavolo per l’ora di pranzo, servito in due turni da un’ora e mezza ciascuno.
Il pranzo è stato ottimo. Consci di dover percorrere un lungo tragitto per ritornare all’auto ci concediamo un pasto abbondante: gnocchi al burro ed erbette con polenta, speck, asiago e funghi per me; bigoli al ragut d’anitra e polenta con bocconcini di maialino per la mia compagna. Chiudiamo con una fetta di strudel e una buona grappa aromatizzata di produzione del rifugio stesso.

- Prezzo medio al Rifugio Campogrosso:
- Costo di un primo: 7-8 €;
- Costo di un secondo: 8-10 €;
- Dolce: 3 €;
- Costo di un 1 l di vino: 7.5 €;
- Coperto: 1.50 € a persona;
Dal piazzale del rifugio si snodano molti sentieri di difficoltà variabile. La nostra intenzione era quella di completare il giro ad anello prendendo il sentiero CAI N. 170 che, lungo il tragitto, permette di visitare alcune gallerie e trincee della Grande Guerra dominati dalla presenza costante delle Piccole Dolomiti. Tuttavia, la neve era tanta e a tratti pericolosa, per cui decidiamo di scendere lungo la Strada delle Sette Fontane; la cui pendenza lieve ci permette di ritornare, in un’ora e mezza, a Piana delle Fughazze in completa sicurezza, completando il nostro percorso ad anello.

Riassunto dell’itinerario completo
Il tragitto non è molto impegnativo e lo consiglio a tutti. È adatto agli escursionisti di ogni livello, incluse le famiglie con bambini che vogliano spendere una rilassante giornata tra i paesaggi fantastici e l’aria pulita delle nostre fantastiche montagne. Ecco quindi un sunto dell’itinerario:
Itinerario
- Andata:
- Partenza dal Ponte AVIS Parking (o da uno dei parcheggi a Piana delle Fugazze a 1136 m);
- Prima fermata: Ossario del Pasubio (5 minuti / 20 minuti a piedi a seconda del parcheggio di partenza);
- Seconda fermata: ponte tibetano AVIS (a circa 40/50 minuti dall’Ossario del Pasubio);
- Terza fermata: Rifugio Campogrosso a 1460 m (a circa 50 minuti dal ponte tibetano AVIS);
- Ritorno:
- Rientro tramite la Strada delle Sette Fontane (1 ora e 15 circa);
- Rientro tramite il sentiero CAI n. 170 – Selletta Nord Ovest (2 ore e 30 minuti) – dislivello di 450 m;
- Distanza totale del percorso: 10.5 Km (16 Km se si rientra tramite il sentiero CAI n. 170).
- Durata totale del cammino: Dalle 3 alle 4 ore.
Se cercate altri itinerari ed escursioni da fare sulle Prealpi e Alpi venete, inclusi altri percorsi e musei all’aeperto dedicati ai due conflitti mondiali, vi posso consigliare:
- Percorso ad anello delle Tre Cime di Lavaredo: percorso, difficoltà e altri sentieri
- Cinque Torri da Passo Giau: itinerario ad anello panoramico
- Weekend sulle Dolomiti: 2 giorni tra l’Alta Badia, Cortina e Misurina
- Visitare Sottoguda e dintorni in un giorno: il borgo sulle Dolomiti
- Sentieri sull’Altopiano di Asiago: escursione al Salto del Granatiere sul Monte Cengio
- Selvart: l’escursione nel parco arte natura sull’Altopiano di Asiago
Spero che questo blog post possa aiutarvi nell’organizzare la vostra passeggiata al Ponte tibetano AVIS a Valli del Pasubio.
Per domande o chiarimenti lasciate un commento o scrivetemi un’email, vi leggo e rispondo sempre molto volentieri!
Buona giornata e buona escursione!